lunedì 30 novembre 2015

MARK STRAND, HADES





                                                  HADES 

by Mark Strand




H sta for Hades, l'Ade, che mi piace ritenere mi abbia influenzato perché di tutti i luoghi mi colpisce come il più poetico. Ultima località di soggiorno, regno stretto tra alte mura, ha un grande difetto - il clima, che è ventoso, buio, e freddo. Il suo maggior pregio è la grande abbondanza di tempo libero che offre. È a picco giù, sotto il mondo, ed è l' immortale luogo di riposo delle anime. Ancora di maggior rilievo: è il luogo in cui i morti attendono una nuova vita, una seconda chance, dove attendono di essere ricordati - rinati nelle menti dei viventi. È un luogo di speranza. E Thanatos, o ciò che noi pensiamo come la personificazione greca della morte, non è in realtà una personificazione, ma una bruma o velo o nuvola che separa la persona ancora in vita dalla vita. Per i greci, che non avevano un vocabolo per  "morte irreversibile", una persona non moriva, si oscurava.

sabato 28 novembre 2015

THE POEM OF THE SPANISH POET, by Mark Strand


E' già passato un anno dalla morte di Mark Strand...




IV. THE POEM OF THE SPANISH POET

In a hotel room somewhere in Iowa an American poet, tired of his poems, tired of being an American poet, leans back in his chair and imagines he is a Spanish poet, an old Spanish poet, nearing the end of his life, who walks to the Guadalquivir and watches the ships, gray and ghostly in the twilight, slip downstream. The little waves, approaching the grassy bank where he sits, whisper something he can’t quite hear as they curl and fall. Now what does the Spanish poet do? He reaches into his pocket, pulls out a notebook, and writes:

                              Black fly, black fly
                              Why have you come
                              It is my shirt
                              My new white shirt
                              With buttons of bone
                              It is my suit
                              My dark blue suit
                              Is it because
                              I lie here alone
                              Under a willow
                              Cold as stone
                              Black fly, black fly
                              How good you are
                              To come to me now
                              How good you are
                              To visit me here
                              Black fly, black fly
                              To wish me goodbye





venerdì 27 novembre 2015

NICHOLAS MOORE, THE ORANGE BED, More orange than the winter sun, trad.A:Panciroli






Più arancione del sole invernale
 e più  fantasiosa della luna,
 Miss Ollipester nel suo letto arancione,
drappeggiata in una camicia da notte arancione,
                                       passa il tempo a sognare
i giorni dell'omicidio arancione, e si gode
un destino peggiore della morte.
Sente là fuori ragazze e ragazzi
sussurrare nella notte ghiacciata, e si lamenta;
un tempo in una primavera arancione anche lei aveva letto
storie d' amore e aveva fantasticato per settimane intere
di sospiri tormentati.
Ma ora l'arancia sul piatto
parla di isole lontane di un calore più tropicale;
l'età invece ha divertimenti più  sanguinari;
lei se ne sta sdraiata sotto
un confortevole copriletto arancione,
illuminata dal bagliore della lussuria. Il tempo
affila il suo gusto per la morte.







 I testi de The Orange Bed su:

http://www.aprileye.co.uk/TheOrangeBed.pdf

lunedì 23 novembre 2015

NICHOLAS MOORE, THE ORANGE BED, Ouside the errant window..., trad .A Panciroli






Per problemi di copyright non pubblichiamo i testi originali , comunque facilmente reperibili in  http://www.aprileye.co.uk/TheOrangeBed.pdf






Fuori la finestra vagante piange il tasso,
e nel danzante roseto, classiche ninfe
si esibiscono nel loro romantico pas de deux.
Ed un odore  riempie la notte di giacinti,
e sul verde prato camminano rosei piedini,
bagnati dalla rugiada e lavati dalle olmarie;
           Una fila d'alberi di bosso si staglia sul fondo.

Intanto c'è un libro accanto al letto,
una scatola di cioccolatini, ed una mela rossa;
la grassona si stira, lascia il libro a metà ,
e si riempie la mente coi ricordi della gente,
mentre una mano tenera avanza piano verso la scatola
e prende un altro cioccolatino. Le clematidi gentilmente
           sbattono contro le finestre.

Il letto è arancio e la stanza è piena
di profumi; ora  almeno il mondo riprende
le sue forme normali. Lei legge ancora, del noioso
trionfo  dell' omicidio, dei cadaveri nella camera chiusa.
Fuori  si sente un fischio nel buio,
le baruffe e gli schiaffi degli amanti nel parco ,
                  che lei disapprova.

La notte è finita ed il giorno si prolunga
in un altro giorno. Prendendo la pistola
dalla mano rigida, Detective Fax pretende
di aver lasciato il fotoromanzo e la palla di cristallo
                                                               della zingara,
nota la mela sulla poltrona accano al letto,
il libro mai finito, la cioccolata  che aspettta
           una mano che la muova e la rimuova.

Mr.Detecive Fax è magro e annoiato
dall'attesa; porta la mela alla bocca;
ne ha una opinione migliore; prende il libro, che racchiude
uno sciame di crimini, ricorda la sua giovinezza amara;
fuori nel frattempo gli amanti passano ancora,
con altro miele, indifferenti ad ogni dolore,
                      o del crimine tra i loro amori.

I bossi si stagliano come gnomi contro la luna,
duri piccoli alberi dalle forme contorte. Presunto
suicidio,  di una mente malata. E presto
il letto arancione ancora sarà illuminato
dalla luce delle gioie d 'amore; e la morte
dimenticata per sempre, il libro non letto,
                   e la carne sarà i pani ed i pesci.












                                                                     

giovedì 19 novembre 2015

THE ORANGE BED, by NICHOLAS MOORE, trad. A .Panciroli






THE ORANGE BED
 Nicholas Moore ci racconta in dieci e più componimenti la curiosa storia di Miss Ollipester uccisa nel suo letto arancione e  di Mr. Detective Fax che arriva troppo tardi e si mangia una mela...
  Il tipico modo di Moore di vedere da più prospettive la stessa storia , come abbiamo visto nelle molteplici traduzioni di Spleen di Baudelaire.  http://www.scoop.it/t/how-to-translate-private-ennui-into-public-spleen

 
Nicholas  Moore






In the orange bed Miss Ollipester lies,
Indolent and fat, a book within her hand;
And by the bedside lies an apple, rare
In green and red freshness; the curtains drawn;
A shaded lamp above the bed; an air
Of ease and lassitude, of warmth and compromise
Not difficult to understand.
Outside those fat windows the glib moon shines
In adoration and the lovers move
Secretly to nefarious purposes.
Miss Ollipester hears the distant squeak
Of shoes or tongues, rustle of dress or kisses,
The unforgiving giggles of the weak,
          Crazy with viciouness of love 

Nel suo letto arancione Miss Ollipester giace,
grassa ed indolente, un libro tra le mani ;
e proprio  affianco al letto una mela, rara
in verde e rossa freschezza; le tende abbassate;
una lampada velata sopra al letto; un'aria
d'agiatezza e lusso, di tepore e compromesso
    non difficile da capire.

Fuori da queste grasse finestre  la facile luna risplende
in adorazione e gli amanti se ne vanno
in segreto verso nefasti obiettivi.
Miss Ollipester  ascolta il distante pigolio
di scarpe o lingue, un fruscio d'abiti o baci,
le indimenticabili risatine della debolezza
             pazza  per la ferocia d'amore.



She turns the page: Mr. Detective Fax
Follows the idiosyncrasies of crime,
Skilfully, with his fingers on the facts,
Lean, indolent, and knowing all the time
How each clue leads to the indefinite end:
And now Miss Ollipester dies with fear,
          Alone  and mad, with no friend.
Page follows page until the air is still
With an unease suggestive of despair.
Outside the room a shrill, high laugh, a curse:
Inside the room the cool, lamp-gentle air.
Mr. Detective Fax, his final clue
Picked up, hovers beside the windowsill,
Not knowing what to do.

Lei volta la pagina:  Mr Detective Fax
segue l'idiosincrasia del crimine,
abilmente , con le dita sui dati di fatto,
magro, indolente, e già sa come sempre
che ogni indizio conduce ad una indefinita fine;
ed ora Miss Ollipester muore di paura,
          senza un amico, folle , e sola.


Una pagina segue l'altra finchè l'aria è immota
con una suggestiva ansia di disperazione.
Fuori dalla stanza un'acuta,  alta risata, una sventura
Dentro invece la fresca aria di una lampada soffusa.
Mr. Detective Fax appena raccolto
il suo finale indizio, si libra oltre il davanzale
      non sapendo che pesci pigliare.

He fingers the rosy apple by the bed;
Decides to eat it, falters, takes the book
In one lean , anxious hand, and turns the page.
He is amazed to find how the plot palls.
Following with his mind each lover's look,
He knows now that the dark conceals  a rage
More fierce, more sinister, more false. 

Sfiora la mela rosea  presso al letto;
Decide di mangiarla,  vacilla, prende il libro
con mano  ansiosa e sottile, la pagina volta.
Mr.Fax è stupito di  trovare  come noiosa sia la trama.
Seguendo con la mente le sembianze degli amanti ,
Ora sa che il buio nasconde una rabbia,
più feroce, più sinistra, più falsa.





Tutti i testi originali de The orange bed  in http://www.aprileye.co.uk/TheOrangeBed.pdf


                





giovedì 12 novembre 2015

da Omeros, di Derek Walcott, LIbro sesto,capitolo XLIV,traduzione Alessandro Panciroli


Dalla introduzione ad Omeros, su Adelphi:



Risvolto
Molti hanno detto, senza tema di smentita, che i nostri tempi non sono adatti alla forma del poema epico. Poi un giorno è arrivato Derek Walcott con il suo Omeros, dove, con sfrontata duttilità e profusione di immagini, viene cantato un arcipelago che è come un continente, in delicato contrappunto con l’epos omerico. Omeros, aedo del tempo presente, racconta la storia di due pescatori, Ettore e Achille, innamorati della stessa donna, Elena, sensuale cameriera di un hotel di Saint Lucia, piccola isola sovrastata da due coni vulcanici, al centro del Mar dei Caraibi. E ogni personaggio, anche quelli di contorno, è come avvolto in un’aura luminosa che scaturisce sia dalla felice irruenza metaforica del linguaggio di Walcott, sia dal carisma di nomi, gesti e pensieri che riecheggiano, non senza venature ironiche, quelli dei corrispettivi eroi omerici.
Ma Omeros racconta anche la storia di un tradimento: l’isola, a lungo contesa dagli imperi rivali di Francia e Gran Bretagna, è stata infine consegnata ai turisti; ma se Ettore, un tempo capace di intagliare una canoa nel cedro, è diventato un tassista, Achille, fedele all’arte dei padri, glorifica la presenza del mare nella storia della tribù. E su tutto veglia, pietosa, la poesia, che contempla l’umiliazione imposta all’uomo dalla volgarità dei tempi e lo riscatta.
Omeros è apparso per la prima volta nel 1990.

 

 


Da Omeros, di Derek Walcott, 

LIbro sesto,capitolo XLIV,







II

I smelt the leaves threshing at the top of the year   
in green January over the orange villas   
and military barracks where the Plunketts were,

the harbour flecked by the wind that comes with Christmas,   
edged with the Arctic, that was christened Vent Noël;   
it stayed until March and, with luck, until Easter.

It freshened the cedars, waxed the laurier-cannelle,   
and hid the African swift. I smelt the drizzle
on the asphalt leaving the Morne, it was the smell

of an iron on damp cloth; I heard the sizzle   
of fried jackfish in oil with their coppery skin;
I smelt ham studded with cloves, the crusted accra,

the wax in the varnished parlour: Come in. Come in,   
the arm of the Morris chair sticky with lacquer;   
I saw a sail going out and a sail coming in,

and a breeze so fresh it lifted the lace curtains   
like a petticoat, like a sail towards Ithaca;   
I smelt a dead rivulet in the clogged drains.











L' anno iniziava e già sentivo il profumo delle foglie raccolte
nel verde gennaio sulle ville arancioni
e sulla caserma dei soldati dove stavano i Plunketts,

il porto sferzato da quel vento che arriva a Natale,
che sfiora il Polo, che è stato battezzato Vent Noel; e
durava fino a marzo e fino a Pasqua, se sei fortunato.

Il vento rinfrescava i cedri, faceva crescere gli alberi della cannella
e sparire il rondone africano. Sentivo l'odore della pioggia
sull'asfalto lasciando la Morne, era l'odore

di un ferro da stiro su un vestito bagnato; sentivo lo sfrigolare
del luccio fritto nell'olio con la sua pelle ramata;
sentivo il profumo del prosciutto tempestato di aglio, della accra incrostato,

della cera nel salotto verniciato: entra. Entra,
i braccioli della  vecchi apoltrona  umidi di lacca;
vidi una vela andarsene , una vela rientrare,

e una brezza così fresca da sollevare le tende di pizzo
come una sottogonna, come una vela verso Itaca:
sentiì un rigagnolo di morte nelle grondaie intasate.

lunedì 9 novembre 2015

IO CANTO

Risultati immagini per note colorate

The Gift to sing
James Weldon Johnson

Sometimes the mist overhangs my path,
And blackening clouds about me cling;
But, oh, I have a magic way
To turn the gloom to cheerful day—
      I softly sing.

And if the way grows darker still,
Shadowed by Sorrow's somber wing,
With glad defiance in my throat,
I pierce the darkness with a note,
      And sing, and sing.

I brood not over the broken past,
Nor dread whatever time may bring;
No nights are dark, no days are long,
While in my heart there swells a song,
      And I can sing.


Talvolta la nebbia sovrasta il mio sentiero,
E nuvole nere si chiudon su di me soltanto;
Ma, oh, io ho un modo inconsueto
Per cambiare il buio in un giorno lieto—
      Io dolcemente canto.

E se la strada il buio inscena,
E tutto ottunde con l'ala del pianto,
Con grande sfida nella gola,
Io piego l'ombra con una nota,
      E canto, e canto.

Io non rimugino sul guasto passato,
Né temo ciò che il tempo può portare;
Né notti oscure, né un giorno infranto,
Se nella gola gorgoglia un canto,
      Così vado a cantare.

Traduzione di Ipazia


sabato 7 novembre 2015

Giuseppe Gioachino Belli - Sonetti romaneschi (XIX secolo) La riliggione der tempo nostro


La riliggione der tempo nostro



 Che rriliggione! è rriliggione questa?
Tuttaquanta oramai la riliggione
conziste in zinfonie, ggenufressione,
seggni de crosce, fittucce a la vesta, 1
              5
     cappell’in mano, cenneraccio in testa,
pessci da tajjo, razzi, priscissione,
bbussolette,2 Madonne a ’ggni cantone,
cene a ppunta d’orloggio,3 ozzio de festa,
             
     scampanate, sbasciucchi,4 picchiapetti,
10parme,5 reliquie, medajje, abbitini, 6
corone, acquasantiere e mmoccoletti.
             
     E ttratanto er Vangelo, fratel caro,
tra un diluvio de smorfie e bbell’inchini,
è un libbro da dà a ppeso ar zalumaro.7






giovedì 5 novembre 2015

James Waldeen,Wondrous spell for binding a lover... Filtro d'amore miracoloso , trad. Alessandro Pancirolì



James Waldeen

Wondrous spell for binding a lover



Take wax or clay from potter's wheel and make two figures,
a male and a female, ...write on the breast the name of the woman
being attracted a and her mother's name... and take thirteen copper
needles and stick one in the brain while saying: " I am piercing your brain",
and stick two in the ears and two in the eyes and one in the mouth and two
in the midriff and one in the hands  and two in the pudenda and two in the soles,
saying each time :" I am piercing such and such member of her so that that she
may remember no one but me alone".And take a lead table  and write the same spell  and recite it. And tie the lead  leaf to the figures with thread from the loom
after making 356 knots while saying  as you learned : " Hold her fast, Abraxas!".
You place it, as the sun is setting, beside it also the the grave of one who has died untimely or violently, placing beside it also the seasonal flowers.
The spell to be written and recited is:"...god of the dead...do not allow her to accept for pleasure the attempt of another man, not even that of her own husband, just that of mine...and joinhead to head and fasten lip to lip and 
join belly to belly and draw thigh close to thigh and fit black together with black
and let carry out her own sex acts with me for all eternity.



 Filtro d'amore miracoloso


  con cera o argilla che ti sarai procurato da una ruota di un vasaio, plasma due figure, una maschile e una femminile... sul petto scrivi il nome della donna che vuoi sedurre e i nome di sua madre... prendi tredici aghi di ferro e mentre ne conficchi uno nel cervello pronuncia: " Infilzo il tuo cervello ". Infila due aghi nelle orecchie, due negli occhi, uno nella bocca, due sotto le costole, uno nelle mani, due nei genitali, due nelle piante dei piedi e ogni volta ripeti:" Infilzo questa parte perchè il suo pensiero non si rivolga a nessun'altro, ma solo a me ". Prendi una lamina di piombo, incidi su di essa la stessa formula, recitala e lega la lamina alle due statuette con un filo di telaio con trecentosessantacinque nodi, pronunciando la formula che conosci: " Afferra, Abrasax! ". Al tramonto deponi il tutto presso la tomba di un individuo morto di morte prematura o di morte violenta, ponendovi accanto anche fiori di stagione. La formula che deve essere scritta e pronunciata è : " ...O demone dei morti... non permettere che conosca altro uomo e ne tragga piacere, nemmeno suo marito, ad eccezione di me solo... che accosti testa a testa, unisca labbra a labbra, accosti ventre a ventre, avvicini coscia a coscia, congiunga sesso a sesso e soddisfi i suoi appetiti d'amore con me per tutto il tempo dell'eternità " .