sabato 21 dicembre 2013

PETER RILEY, Sunday Evening in Botiza, from CARPATHIAN PIECES, trad. A. Panciroli


UNA DOMENICA SERA A BOTIZA


Una tepida domenica sera a Botiza dopo una giornata torrida, e naturalmente molta gente se ne sta all'aperto per le strade e gli spazi aperti del paese. Le luci sono accese nel bar, e nella bottega di alimentari della porta accanto che è lo stesso un bar, ed il negozio di ferramenta appresso, un bar anch'esso.
Parecchi uomini se ne stanno seduti all'aperto lungo la strada dei tre negozi, ai tavoli o sul bordo del marciapiede discutendo animatamente e di tanto in tanto qualcuno accenna un sussurro di canzone. Gruppi di uomini e donne per tutto il paese siedono su panche o su muretti o se stanno in piedi, qualcuno con una bottiglia in mano, altri no. Mezzo chilometro più avanti lungo la strada principale un grande bar usato dai giovani da cui proviene della musica, dentro strapieno e da lì i ragazzi si riversano per la strada. La gente non è, come in altri paesi, vestita a festa per la domenica- per lo più sembra essere come è di solito, come sarebbero in ogni altra tepida sera, la maggioranza almeno. 







I vecchi siedono sotto i portici tra le strade strette, soli o in compagnia, parlando tra loro o con i rari passanti. Nessuno lavora: nessuno lava i panni nel fiume, nessuno porta carichi o attrezzi, nessuno conduce animali. Qua e là i bambini, in gruppo o a coppie, gironzolano,  corrono, se ne stanno ritti in piedi, giocano. Le ragazze  hanno il singolare privilegio  di camminare in coppia, in un affettuoso contatto fisico; a braccetto, un braccio sulle spalle e sui fianchi rotondi. Quando qualcuno incontra un altro lo bacia sulle guance. Queste sono fatti codificati. La moglie del prete, con il suo cagnolino al guinzaglio , ha attraversato il grande spazio aperto davanti ai bar, con il ruscello ed il ponte che lo attraversa, e se ne sta a chiaccherare con un altra donna, anch'essa ben vestita, quindi probabilmente della classe sociale chiamata degli " intellettuali"- insegnanti, dottori, etc. Il cane se ne sta accucciato a terra obbediente. C'è un carro parcheggiato di fronte al bar con due cavalli in attesa, di tanto in tanto si sfregano il collo. Con l'avanzarsi della sera le luci dei bar sembrano aumentare gradualmente.

Un camion a sei ruote dalle cave o dalle miniere dell'alta valle passa a velocità moderata lungo la strada principale, dopo la fila dei bar e giù lungo il paese verso la strada principale. Ricopre tutti: uomini,donne, vecchi giovani, bambini, lattanti, contadini, operai, zingari, intellettuali, bevitori, fannulloni, chiaccheroni, cantanti, cani, cavalli...in una spessa nube di polvere grigia.


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Il testo in lingua originale in http://www.shearsman.com/archive/samples/2007/PRdaySampler.pdf pagg 176 e seg.


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