mercoledì 11 settembre 2013

KELVIN CORCORAN, After the final mountains we roll down to the sea








Dopo le ultime montagne ci precipitiamo verso il mare
sulla strada di Aeropoli appena a sud di Kalamata nella zona del Taigeto,
e questa sarà  la precisa poesia di quel viaggio,
la prima di una serie di cui sette canzoni nel viaggio saranno parte
come se la tua intera vita fosse arrivata sulla marea scintillante.

La strada volta in un certo modo e tu vedrai tutto,
lungo questa costa dove Dei e lattanti vengono lavati sulla riva
fuori dal cielo fra i portoni d'abbandonati villaggi,
potrai fermarti e comprare arance, miele, patate
dall'ultimo sopravvissuto di questi luoghi spopolati.

Tra i pascoli e gli oliveti il mito prende piede,
i sentieri tra le colline portano qui, se puoi arrampicarti pian piano;
il serpente  rinnova se stesso e uccelli polifonici cantano,
strofa dopo strofa nel mese più bello per viaggiare per mare,
il mondo si leva in una nota singola che si spezza sottoterra.

La strada volta in un certo modo - sbagliala e morirai;
i riti fanno alzare il popolo della terra, incomprensibili al limite,
e la voce dal pozzo chiede - cosa cercate?
la strada è tracciata da risposte chiare ed inutili,
come se nulla potesse trattenerci  dalla grande discesa.

là dove la terra ha fine il fratello di Elena ci cerca,
camminando a grandi passi sui contorni del mare, così narrano;
mentre candide onde esplodono contro i muraglioni del porto
una ragazza da Cythera si alza, dall'epicentro,
e ci lascia fradici e splendenti nel timore.

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