domenica 28 luglio 2013

BECUNE POINT, II , by Derek Walcott


Becune Point, by D. Walcott



BECUNE POINT, II


The incredible blue with its bird-inviting cloud,
in which there are crumbling towers, banners and domes,

and the sliding Carthage of sunsets, the marble shroud
drawn over associations that are Greece’s and Rome’s

and rarely of Africa. They continue at sixty-seven
to echo in the corridors of the head, perspectives

of a corridor in the Vatican that led, not to heaven,
but to more paintings of heaven, ideas in lifted sieves

drained by satiety because great art can exhaust us,
and even the steadiest faith can be clogged by excess,

the self-assured Christs, the Madonnas’ inflexible postures
without the mess of motherhood. With this blue I bless

emptiness where these hills are barren of tributes
and the repetitions of power, our sky’s naive

ceiling without domes and spires, an earth whose roots
like the thorned acacia’s deepen my belief







L'incredibile blu e per gli uccelli il sicuro invito di una nuvola,
con le sue torri pericolanti, e gonfaloni e cupole,

e la scivolosa Cartagine dei tramonti, il sudario di marmo
steso su associazioni che appartengono a Grecia e Roma

e raramente all' Africa. A sessantasette anni continuano
a rimbombarmi nei corridoi della testa, prospettive

di un corridoio in Vaticano che conduce, non in Cielo,
ma ad altri dipinti del Cielo, idee in un setaccio alzato

scolato dalla sazietà perché la grande arte può logorarci,
ed anche la fede più costante può essere intasata dall'eccesso,

i Cristi troppi sicuri di sè, le inflessibili posture della Madonna
senza il caos della maternità. Con questo blu io benedico

il vuoto dove queste colline sono aride di riconoscimenti
e le ripetizioni del potere, la base delle nubi del nostro cielo

ingenuo senza cupole e guglie, una terra le cui radici,
come quelle delle acacie spinose, rinforzano la mia fede.

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