venerdì 11 novembre 2011

JAMES WALDEEN, En el escenario lleno... Sul palcoscenico ingombro...

 Una pagina delirante di Waldeen, in uno spagnolo greve e pieno di errori, tradotto e ritradotto, per esplicita volontà dell' autore, da numerosi " traduttori automatici", dove l 'accumulo dei sostantivi riempie esso stesso la scena, il palcoscenico, el escenario, intasando la pagina ,così come Waldeen intendeva fare in un opera teatrale ( Il mnemonista disgustato) che probabilmente non vedrà mai la luce... ( la traduzione italiana è mia, non rende assolutamente l' affastellarsi degli oggetti, il disordine alluvionale dello spagnolo corrotto e corruttore di Waldeen)

El Nerino gato de peluche con el ojo de cristal, la retención de la memoria varias tablas, elettroencelografi, placas de rayos X, maletas, baúles, sombreros, bastones, ponis paseo, un fez rojo (del objetivo), un sombrero con plumas cubiertas de polvo (bersagliere), billetera llena de tarjetas, papeles diversos en la escena de vuelo y dentro, cestas de la ropa llena de ropa de otros Quant, gafas, un montón de libros, enciclopedias enteras, fotogramas de varias formas y tamaños, ah la bañera en la que Cesidio el cuarto de baño, la Cesidio mismo curso de dos años Cesidio mejor dicho, a qué hora y entonces, shorts bebé, corto, hasta ahora, gordo, viejo. El Fiat 850 que arrasó Nerina, paraguas negros que de una vez, una silla rota, un jardín saludable, un montón de arena, una pala, un pico, una pizarra, escritorios, sillas piojo antiguo cine, sin sombras se refiere a nada en el escenario, en referencia a algunas sombras en el escenario, una cascada, falso, las ondas de plástico de color azul, el sol de cartón colgado de alta.
Y el público, ya sea burgués, grasas, colores apagados, sin brillo, los hombres de levita, las mujeres con plumas, sombreros, pañuelos de papel, las preguntas inútiles, estúpidos, estúpidos ...



Il gatto nerino impagliato con l’occhio di vetro, tabelle varie ritenzione mnemonica, elettroencelografi, lastre raggi x, valigie, bauli, cappelli bastoni da passeggio, cavallini da giostra, un fez rosso ( da bersagliere ?), un cappello piumato ricoperto di polvere ( da bersagliere), portafogli pieni di carte, carte varie che volano sulla e intra la scena, ceste piene di panni vestiti quant’ altro, occhiali, tanti libri, intere enciclopedie, alambicchi di varie fogge e dimensioni, ah la tinozza in cui Cesidio faceva il bagno, Cesidio stesso ovviamente invecchiato, anzi no due Cesidi, quello di ora e quello di allora, bambino con i pantaloncini, corti, quello di ora, ingrassato, invecchiato. La 850 fiat che investì nerino, ombrelli si di quelli neri di una volta, una sdraio rotta, un ombrellone sano, un mucchio di sabbia, una pala, un piccone, una lavagna, banchi di scuola, sedie da vecchio cinema pidocchietto, ombre non riferentesi ad alcunché sul palco, ombre riferentesi a qualcuno sul  palco,  una cascata, finta, onde di plastica azzurra, un sole di cartone appeso in alto.
E il pubblico, che sia borghese, grasso, ottuso, colori smorti, uomini in redingote, donne con pennacchi, cappelli, veline, domande inutili, sciocche, imbecilli…


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