lunedì 28 novembre 2011

Ho scritto t'amo sulla sabbia










Ho scritto t'amo sulla sabbia è una canzone del 1968 cantata da Franco IV e Franco I (che razza di nome!). Solo che c'è un sonetto di Edmund Spenser (1552-1599) che recita così:


SONNET LXXV


One day I wrote her name vpon the strand,
But came the waues and washed it away:
Agayne I wrote it with a second hand,
But came the tyde, and made my paines his pray.
Vayne man, said she, that doest in vaine assay,
A mortall thing so to immortalize,
For I my selue shall like to this decay,
And eek my name bee wiped out lykewize.
Not so, (quod I), let baser thing deuize
To dy in dust, but you shall liue by fame:
My verse your vertues rare shall eternize,
And in the heuens wryte your glorious name.
Where whenas death shall all the world subdew,
Our loue shall liue, and later life renew.


Ma, secondo voi, Franco IV e Franco I lo sapevano?

sabato 26 novembre 2011

The Story of Our Lives, MARK STRAND, trad. A. Pancirolli

 Ripropongo una nuova traduzione della prima parte della poesia che mi ha fatto conoscere Mark Strand e che ha cambiato, non di poco, la mia vita.


MARK STRAND Self-portrait / The Burt Britton Collection


Leggiamo la storia delle nostre vite
che prende vita in una stanza.
La stanza su di una strada.
Non c'è nessuno fuori,
nessun rumore.
Gli alberi appesantiti dalle foglie,
le auto parcheggiate  sono ferme.
Prendiamo a girare le pagine
sperando in qualcosa,
qualcosa come pietà o un cambiamento,
una linea nera che ci unisca,
ci separi.
Il fatto è che, come pare,
il libro delle nostre vite è vuoto.
I mobili nella stanza mai spostati,
e  i tappeti più scuri ogni volta
che vengono sfiorati dalle nostre ombre.
E 'come se la stanza fosse il mondo.
Sediamo sul divano fianco a fianco,
 leggendo del divano.
Diciamo che è ideale.
E' ideale.

OTROS HOROSCOPOS




Lana sobre piel / incògnitas / palabras de amor

martedì 22 novembre 2011

IN NOTA A FAREWELL TO A FALSE LOVE,

 Farewell false love, the oracle of lies,
A mortal foe and enemy to rest,


Un interessante saggio sulla poesia di Walter Raleigh, FAREWELL TO A FALSE LOVE, pubblicata e tradotta in   http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2011/04/sir-walter-raleigh-farewell-to-false.html

Perhaps the most relevant poem to our discussion on the Petrarchan sonnet is Sir Walter Ralegh’s Methought I saw the grave where Laura lay. Laura, as we now know, is the woman Petrarch commemorates in his love poems...
http://blogs.qc.cuny.edu/blogs/0909N0625/001/2009/10/petrarchan_sonnets_sir_walter.html


Farewell... false love


Here, the poem of  Raleigh :


Methought I saw the grave where Laura lay,
    Within that temple where the vestal flame
    Was wont to burn; and, passing by that way,
    To see that buried dust of living fame,
Whose tomb fair Love, and fairer Virtue kept:
    All suddenly I saw the Fairy Queen;
    At whose approach the soul of Petrarch wept,
   And, from thenceforth, those Graces were not seen:
For they this queen attended; in whose stead
    Oblivion laid him down on Laura’s hearse:
    Hereat the hardest stones were seen to bleed,
And groans of buried ghosts the heavens did pierce:
    Where Homer’s spright did tremble all for grief,
    And cursed the access of that celestial thief!

domenica 20 novembre 2011

The Price of the Paperless Revolution Ted Genoways, Estratto e traduzione A. Pancirolli

--
 "our rush to embrace the new—the smaller, the faster, the more powerful..."




 Un breve estratto da un VQR on line  , circa l' illusione che le nuove tecnologie  siano ecologiche e  prodotte senza fatica. Altri articoli sullo stesso argomento in http://www.metafilter.com



At work in the Karkara coalmine, one of Afghanistan’s only industrial mines.  fonte VQR on line



Sebbene una  grande percentuale  dell’ oro estratto illegalmente sia  ancora utilizzato nella creazione di gioielli, il vero mercato in crescita si trova nella manifattura  della moderna elettronica… E non diciamo sollo dell’ oro. Ci sono anche piombo e stagno  nei circuiti stampati e saldati, rame  nei  cavi e nei circuiti integrati, litio nelle batterie ricaricabili, nickel e ferro nei componenti strutturali dei nostri computer, televisioni e telefoni cellulari.
Così la domanda per questi metalli porta all’ aumento vertiginoso della loro estrazione, - spesso in nazioni economicamente depresse dove i minatori lavorano in condizioni pericolose, usano metodi che devastano l’ ambiente, e si ammazzano di fatica a beneficio di dittatori e militari.
Tutto ciò è particolarmente preoccupante ora che stiamo andando con grande strepito verso la new age della pubblicazione senza carta e la rapida crescita dei  lettori elettronici.
A luglio, Amazon ha rivelato che la vendita degli e-book supererà presto la vendita dei libri tradizionali, con la possibilità che le loro vendite divengano il doppio  dei libri stampati alla fine dell’ anno.



Women scavenge for coal illegally in Jharia. (fonte VQR on line)

L’ apparizione del Ipad Apple , quattro milioni di unità vendute nei primi quattro mesi,  e degli altri concorrenti farà scendere il prezzo degli e-reader in tempo per Natale.
Tutte le maggiori compagnie del settore hanno  guru nei media che proclamano che questo sarà finalmente l’ anno in cui leggeremo senza carta e magnificano questo cambiamento  come la trasformazione ecologica del consumismo Americano.
Ma il N Y Times ha da poco calcolato che l’ impatto ambientale di un singolo e-reader sommando  l’ uso dei minerali, acqua e combustibili fossili durante il processi di costruzione, è di circa 50 libri tradizionali. A prima vista sembrerebbe incoraggiante: dopo tutto, anche la più piccola libreria personale contiene 50 libri.

fonte VQR on line




Ma il vero problema sta nella durata. Al momento, ogni e-reader è usato in media meno di due anni prima di essere sostituito. Questo significa che quasi 10 milioni di e-readers che ci aspettiamo siano in funzione dal prossimo anno  dovrebbero sostituire la vendita di 250 milioni di nuovi libri ogni anno  per  avere un impatto simile. Considerando il fatto  che la Associazione Americana degli Editori ha stimato che la vendita di tutti i tipi di libro in America  è stata di poco meno di 25 milioni di copie nell’ anno passato, abbiamo già aumentato l’impatto ambientale per la lettura di dieci volte tanto.
Per di più, alimentare un iPad per il tempo necessario a leggere un libro necessita di esattamente cinquanta volte la produzione di combustibile fossile che occorrerebbero per leggere lo stesso libro di carta con la luce elettrica.
Da alcune stime. la piccola elettronica produce già più anidride carbonica delle linee aeree, e l’ ondata dei nuoovi portatili, iPad, iPhone etc, non potrà che peggiorare la situazione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.



A typical open-pit artisanal gold mine in southeastern Peru (fonte VQR on line)

Ogni MacBook and iPad, every Kindle and Droid contiene il lavoro di centinaia di invisibili lavoratori , di innumerevoli vite stroncate da acqua ed aria avvelenate, ed un paesaggio sconvolto dal nostro vorace scavare. Non importa quanto queste apparecchiature appaiano lucenti ed ecologiche, esse provengono dalla sporcizia e sono  costruite con sudore e lacrime.

 
Con questo non vogliamo dire che la nostra età dell’informazione sia del tutto cattiva: molte delle ultime proteste in Iran ed in Africa sono state organizzate grazie ad Internet e Facebook, ma nella corsa a comprare il nuovo, il più piccolo, il più veloce, il più potente non dobbiamo confondere prodotti rivoluzionari con rivoluzioni nella produzione. Non dovremmo dimenticare che anche nell’ era  dell’ informazione la maggior parte del mondo  rimane ancora curva nelle miniere , scavando giacimenti più profondi nelle tenebre.

sabato 19 novembre 2011

Che rapporto avete con il futuro?

La persistenza della memoria, Salvador Dalì, 1931




Metafuturo



Il futuro è un tempo

difficile da immaginare,

ci navighi dentro

fin da quando nasci

urtando

contro le pareti del tempo,

l'accento

te lo rende più paterno

sottendendo

qualcosa d'eterno.

Il futuro è un tempo

difficile da immaginare,

con l'accento

ti conduce fuori tempo,

non sempre c'è il tempo

di renderlo contento

di quel che sei.

Il futuro è un tempo

difficile da immaginare.

Poesia di Ipazia






CARLOS DRUMMOND de ANDRADE , Residue, trad.Mark Strand

Carlos Drummond de Andrade

Residue

From everything a little remained.
From my fear. From your disgust.
From stifled cries. From the rose
a little remained.

A little remained of light
caught inside the hat.
In the eyes of the pimp
a little remained of tenderness,
very little.

A little remained of the dust
that covered your white shoes.
Of your clothes a little remained,
a few velvet rags, very
very few.

From everything a little remained.
From the bombed-out bridge,
from the two blades of grass,
from the empty pack
of cigarettes a little remained.


Carlos Drummon de Andrade ( fonte Wikipedia)


So from everything a little remains.
A little remains of your chin
in the chin of your daughter.

A little remained of your
blunt silence, a little
in the angry wall,
in the mute rising leaves.

A little remained from everything
in porcelain saucers,
in the broken dragon, in the white flowers,
in the creases of your brow,
in the portrait.

Since from everything a little remains,
why won't a little
of me remain? In the train
travelling north, in the ship,
in newspaper ads,
why not a little of me in London,
a little of me somewhere?
In a consonant?
In a well?

A little remains dangling
in the mouths of rivers,
just a little, and the fish
don't avoid it, which is very unusual.

From everything a little remains.
Not much: this absurd drop
dripping from the faucet,
half salt and half alcohol,
this frog leg jumping,
this watch crystal
broken into a thousand wishes,
this swan's neck,
this childhood secret...
From everything a little remained:
from me; from you; from Abelard.
Hair on my sleeve,
from everything a little remained;
wind in my ears,
burbing, rumbling
from an upset stomach,
and small artifacts:
bell jar, honeycomb, revolver
cartridge, aspirin tablet.

From everything a little remained.

And from everything a little remains.
Oh, open the bottles of lotion
and smoother
the cruel, unbearable odor of memory.

Still, horribly, from everything a little remains,
under the rhythmic waves
under the clouds and the wind
under the bridges and under the tunnels
under the flames and under the sarcasm
under the phlegm and under the vomit
under the cry from the dungeon, the guy they forgot
under the spectacle and under the scarlet death
under the libraries, asylums, victorious churches
under yourself and under your feet already hard
under the ties of family, the ties of class,
from everything a little always remains.
Sometimes a button. Sometimes a rat.


--Carlos Drummond de Andrade. trad dal portoghese by Mark Strand

JAMES WALDEEN , Una ventina di lapidi cimiteriali... trad. di A. Pancirolli

Una ventina di lapidi  cimiteriali temperamentali rabbrividivano   (un tentativo di traduzione...)



Perchè mai riaprire  ferite mai guarite, amori ormai
dormienti, lacrime ormai asciutte, foglie morte ?
Una ventina di lapidi cimiteriali temperamentali rabbrividivano

Fosse comuni ancora aperte, quella tonalità di nero
e il freddo è freddo
dici di non aver trovato  pace  da allora

Ma di quale pace stai parlando
quando mi hai lasciaro solo
rovine devastate
un uomo ossessionato e vinto?

E quando e come e quanto mi hai tradito
Parole inutili  e sorrisi
Il tuo amore?

Un cenotafio dove  mai
non batte il sole

giovedì 17 novembre 2011

JAMES WALDEEN , Twenty shivering temperamental cemetery headstones

Why reopen wounds never healed, never love
Dormant, dry tears now, dead leaves?
Twenty shivering temperamental cemetery headstones

 mass graves are still open and the shade of black
And cold is cold
  you say you have found no peace since  then...

But are you speaking about  what kind of
peace when you left me alone
ruins
broken and a man obsessed with and won?

And when and how much and how you've betrayed me
Unnecessary words and smiles.
Your love:

a cenotaph where ever
the sun does not beat ...


Pane (1949) di Tat'jana Jablonskaja ( Potresti Ipazia...)

Potresti , Ipazia, arrivare alla stazione
Col Freccia rossa delle nove
Anche se un po’ in ritardo non importa
(Nel frattempo leggerò il giornale)
Poi
Giù per Via Nazionale
La libreria all’ angolo qualche vetrina
Un caffè per aspettare
Che apra la mostra sul
Realismo Socialista al Palazzo delle
Esposizioni.
"Un'arte comprensibile per le masse"  (Lenin)
Pensa
Potremo vedere
 Pane (1949) di Tat'jana Jablonskaja






"Autentico paradigma del realismo socialista
 in cui viene espressa in maniera mirabile
l'equazione ideologica tra lavoro e
 piacere! "

lunedì 14 novembre 2011

CUPIDO...?

"Era una notte mite, chiara, e senza vento…"
 Un sogno di  una notte di mezza estate (anche
 se era primavera)
danzavi leggera principessa
 io
ti guardavo
 solo un po’ annoiato.
 All’ improvviso,
al costato, un dolore atroce, senza fiato.
E poi un amore immenso, disperato:
Cupido,  su un albero appostato
Alza le spallucce, si è sbagliato,  ha colpito me, non quello,
alto, che ti stava a lato.
E un dolore immenso, un amore atroce.
Io non volevo, cosa c’ entravo…
 
Danzavi leggera principessa
Io
Ti Guardavo,
solo un po’ annoiato.
 E quest’ amore immenso senza
Significato…
E quel dolore atroce:
Innamorato.

P.S
Io non volevo, io cosa c’ entravo…




CUPIDO è veramente cieco?

E SAI ( Cimitero Suburbano)







E sai
Non ti ci vedo in
Questo cimitero suburbano
Pulire la tomba  grigia dalle foglie
E  tergere dalla mia foto consumata
 ( fu una bella gita, sei tu che l’ hai scattata)
La rugiada che la notte vi ha adagiata.
Eppure…
Sei qui, ti vedo e non ti vedo, la luce
È fioca e ed è già finito il giorno.
Sei qui , per me è importante
Come quel giorno
Un bacio, un altro…
Però ti
Ho  sentita assai distante.
Ma sei qui ora, la luce
E’  fioca,  è già finito il giorno.
Puoi andare cara, tranquilla.
Adesso dormo.

TU SUL MELO IO SUL MELO, da Tradurre Poesia, Joyce Lussu

 Canto popolare albanese:
                                         
            

tu sul melo io sul melo

abbiamo la vita snella
tu sul pero io sul pero
siamo ben nati ambedue
tu sul fico io sul fico
ci siamo innamorati
tu sul cotogno io sul cotogno
noi eravamo fidanzati
tu sul pesco io sul pesco
ci sposeremo in autunno.

domenica 13 novembre 2011

E' molto triste perdere qualcuno che ami

Portrait of Anna Achmatova (1914), di Nathan Altman.


Strinsi le mani sotto il velo oscuro... (Da Sera)

Strinsi le mani sotto il velo oscuro...

"Perché oggi sei pallida?"

Perché d'agra tristezza

l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.

Come dimenticare? Uscì vacillando,

sulla bocca una smorfia di dolore...

Corsi senza sfiorare la ringhiera,

corsi dietro di lui fino al portone.

Soffocando, gridai: "E' stato tutto

uno scherzo. Muoio se te ne vai".

Lui sorrise calmo, crudele

e mi disse: "Non startene al vento". ..


Anna Achmatova

CHARON'S COSMOLOGY, CHARLES SIMIC trad. A. Pancirolli

                                    


                                                                                          
 And death shall have no dominion.   
Dead men naked they shall be one
With the man in the wind and the west moon; . . .
   
                                            Dylan Thomas                                                                                                            
                                                                                                                                                                

COSMOLOGIA DI CARONTE



Con solo la sua fioca lampada
a svelargli dove si trova
e ogni volta una montagna
di freschi cadaveri da caricare


da portare sull' altra riva
dove molti altri giacciono
direi che ormai non capisca
su quale sponda si trovi

Direi che non importa
nessuno si lamenta perchè
fruga nelle loro tasche
una crosta di pane in una, in un' altra una salsiccia

Una volta ogni tanto uno specchio
o un libro che  getta fuori
dalla barca nel fiume oscuro
rapido e freddo e profondo.



Caronte riceve l' obolo da un morto




                                                       CHARON' S COSMOLOGY poem

sabato 12 novembre 2011

SEGUIDILLA, PAUL VERLAINE, Troppo ridente ti voglio...

George Apperley // Gitana desnuda




Bruna ancora non avuta,
ti voglio quasi nuda
sopra un divano nero
in un giallo boudoir
milleottocentotrenta.

Quasi nuda ma non nuda,
attraverso una nube
di merletti che mostra
la tua carne dove corre
la mia bocca delirante.

Troppo ridente ti voglio
e molto imperiosa,
e cattiva e malvagia e
anche peggio se vorrai,
ma così lussuriosa!

Ah, il tuo corpo nero e rosa
e chiaro di luna! Ah, posa
quel gomito sul mio cuore
e tutto il corpo vincitore,
il tuo corpo che adoro!

Ah, il tuo corpo, che si adagi
sulla mia anima dolente
e la soffochi se può,
se ne avrai voglia,
ancora, ancora, ancora!

Splendide, gloriose,
bellamente furiose
nei loro giovani giochi,
sbattimi l'orgoglio
sotto le tue chiappe gioiose!



 Seguidilla Danza popolare spagnola risalente al sec. 16°, di cui esistono numerose varianti (a seconda delle province). Ballata al ritmo delle castagnette, è in movimento allegro, misura 3/4. Celebre la s. introdotta da G. Bizet nella Carmen.

 

 

 

venerdì 11 novembre 2011

JAMES WALDEEN, En el escenario lleno... Sul palcoscenico ingombro...

 Una pagina delirante di Waldeen, in uno spagnolo greve e pieno di errori, tradotto e ritradotto, per esplicita volontà dell' autore, da numerosi " traduttori automatici", dove l 'accumulo dei sostantivi riempie esso stesso la scena, il palcoscenico, el escenario, intasando la pagina ,così come Waldeen intendeva fare in un opera teatrale ( Il mnemonista disgustato) che probabilmente non vedrà mai la luce... ( la traduzione italiana è mia, non rende assolutamente l' affastellarsi degli oggetti, il disordine alluvionale dello spagnolo corrotto e corruttore di Waldeen)

El Nerino gato de peluche con el ojo de cristal, la retención de la memoria varias tablas, elettroencelografi, placas de rayos X, maletas, baúles, sombreros, bastones, ponis paseo, un fez rojo (del objetivo), un sombrero con plumas cubiertas de polvo (bersagliere), billetera llena de tarjetas, papeles diversos en la escena de vuelo y dentro, cestas de la ropa llena de ropa de otros Quant, gafas, un montón de libros, enciclopedias enteras, fotogramas de varias formas y tamaños, ah la bañera en la que Cesidio el cuarto de baño, la Cesidio mismo curso de dos años Cesidio mejor dicho, a qué hora y entonces, shorts bebé, corto, hasta ahora, gordo, viejo. El Fiat 850 que arrasó Nerina, paraguas negros que de una vez, una silla rota, un jardín saludable, un montón de arena, una pala, un pico, una pizarra, escritorios, sillas piojo antiguo cine, sin sombras se refiere a nada en el escenario, en referencia a algunas sombras en el escenario, una cascada, falso, las ondas de plástico de color azul, el sol de cartón colgado de alta.
Y el público, ya sea burgués, grasas, colores apagados, sin brillo, los hombres de levita, las mujeres con plumas, sombreros, pañuelos de papel, las preguntas inútiles, estúpidos, estúpidos ...



Il gatto nerino impagliato con l’occhio di vetro, tabelle varie ritenzione mnemonica, elettroencelografi, lastre raggi x, valigie, bauli, cappelli bastoni da passeggio, cavallini da giostra, un fez rosso ( da bersagliere ?), un cappello piumato ricoperto di polvere ( da bersagliere), portafogli pieni di carte, carte varie che volano sulla e intra la scena, ceste piene di panni vestiti quant’ altro, occhiali, tanti libri, intere enciclopedie, alambicchi di varie fogge e dimensioni, ah la tinozza in cui Cesidio faceva il bagno, Cesidio stesso ovviamente invecchiato, anzi no due Cesidi, quello di ora e quello di allora, bambino con i pantaloncini, corti, quello di ora, ingrassato, invecchiato. La 850 fiat che investì nerino, ombrelli si di quelli neri di una volta, una sdraio rotta, un ombrellone sano, un mucchio di sabbia, una pala, un piccone, una lavagna, banchi di scuola, sedie da vecchio cinema pidocchietto, ombre non riferentesi ad alcunché sul palco, ombre riferentesi a qualcuno sul  palco,  una cascata, finta, onde di plastica azzurra, un sole di cartone appeso in alto.
E il pubblico, che sia borghese, grasso, ottuso, colori smorti, uomini in redingote, donne con pennacchi, cappelli, veline, domande inutili, sciocche, imbecilli…


giovedì 10 novembre 2011

POVERO ANGELINO

Certo che ad Angelino Alfano gli ha detto proprio male: appena fatto segretario è crollato tutto:


















A fianco il sito web di Angelino ( Alfano): http://www.angelinoalfano.it/


Buona visione...

martedì 8 novembre 2011

da TUTTO E' POESIA, MA LA POESIA E' TUTTO?




AVVISO DI BURRASCA

 EMESSO ALLE 1500/UTC DEL 8 NOVEMBRE
 IN ATTO
 ISOLATI TEMPORALI CON COLPI
 DI VENTO SU TUTTI I MARI ITALIANI.
. IN ATTO BURRASCA DA NORDEST FORZA OTTO SU MAR LIGURE.
 IN ATTO BURRASCA DA SUDEST FORZA NOVE SU MAR DI CORSICA. IN ATTO
BURRASCA DA SUDOVEST FORZA OTTO SU MAR DI SARDEGNA ET RELATIVE COSTE.
 BURRASCA IN ATTENUAZIONE A FORZA SETTE SU MAR DI SARDEGNA
. IN ATTO BURRASCA DA SUDEST FORZA SETTE SU
TIRRENO SETTENTRIONALE ET RELATIVE COSTE. CESSATA
BURRASCA
SU TIRRENO CENTRALE EST ET CANALE DI 
SARDEGNA...
 



WHIY60 LIIB 091800 FM: CNMCA TO: MARISTAT 



/MARICOGECAP (DIP-1/2/3/4/5/CPT) -GALE WARNING ISSUED
 AT 1800/UTC ON NOVEMBER 9 GALE CEASED 
OVER LIGURIAN SEA. 
ISOLATED THUNDERSTORMS WITH
 LOCAL GUSTS OVER LIGURIAN SEA, NORTHERN TYRRHENIAN SEA,


 CENTRAL TYRRHENIAN SEA, SOUTHERN TYRRHENIAN SEA WEST SIDE, CORSICAN SEA, SARDINIAN SEA AND CHANNEL, BONIFACIO 
STRAIT, 
SICILY STRAIT AND CONCERNING COASTAL REGIONS.
 ACTIVE THUNDERSTORM 
AREA WITH GUSTS OVER 
SOUTHERN TYRRHENIAN SEA
 EAST SIDE, MESSINA STRAIT, SOUTHERN ADRIATIC SEA, OTRANTO CHANNEL AND JONIAN SEA. COASTAL REGIONS AFFECTED:
 JONIC CALABRIA AND EASTERN SICIL

MARK STRAND: La notte è mite e chiara e senza vento... LEOPARDI...

MARK STRAND: La notte è mite e chiara e senza vento... LEOPARDI...: Questa di Strand non è una vera e propria traduzione, ma un avvicinamento a Leopardi ed alla sua poetica: La notte è mite e chiara and wi...

domenica 6 novembre 2011

BURMA SHAVE (seconda parte)




Innanzitutto voglio fare i miei complimenti a Jago per i suoi post legati all'attualità ed a tutti i drammatici avvenimenti che stanno accadendo nel nostro paese.


Ho trovato il post sull'Islanda assolutamente incredibile, nel senso letterale di "difficile da credere" in quanto, se è andata proprio così, è la gente comune che ha imposto le scelte da fare alla classe politica locale.


E adesso ritorno a Burma Shave.


La canzone Burma Shave è stata scritta da Tom Waits in ricordo di quei cartelloni stradali che scorrevano lungo le highway mentre lui era in macchina con i suoi genitori e, poichè metà messaggio era su un lato del cartellone e metà sull'altro, toccava ai bambini e quindi anche a lui voltarsi indietro per vedere la fine del messaggio.


Inoltre la storia raccontata in Burma Shave si ispira ad un film del 1949 di Nicholas Ray intitolato "They live by night", tratto dal romanzo "Thieves like us" di Edward Anderson ed è la classica "couple on the run" story, in cui un lui e una lei scappano dalla polizia cercando di vivere una vita onesta ma sono, purtroppo, condannati fin dall'inizio ad una tragica fine (anche se nel film la protagonista femminile non muore).


Burma Shave nella canzone di Tom Waits diventa un luogo immaginario dove i due potrebbero rifugiarsi, al sicuro da tutto e tutti.


..."he was a juvenile delinquent never learned how to behave but the cops would never think to look in burma shave..."





For those who live in the USA I'm telling the story of Burma Shave roadside signs! I think you already know it!


If you don't know


whose signs these are


you can't have driven


very far


Burma Shave








JAPONICA, Louise Gluck, traduzione A. Pancirolli



JAPONICA (camelia)



Fioriscono gli alberi

sulla collina.

Portano grandi

fiori solitari,

Camelie,

come quando per errore

giungesti da me

portando quei fiori

spezzati

dai rami leggeri.

La pioggia era cessata. Il sole

s' intravedeva tra le foglie.

Ma anche

la morte ha il suo fiore,

lo chiamiamo contagio,

è rosso o bianco, il colore

della camelie -

Eri lì,

le mani piene di fiori.

Come potevo non accettarli

se erano un regalo?


DEFAULT? L' ISLANDA LO HA SCELTO... ( Marco Papa)

Estratto da un articolo di Marco Papa Default? L' Islanda lo ha scelto...


Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo al completo; sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all'unanimità di dichiarare l'insolvenza del debito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l'Olanda, forti dell'inadeguatezza della loro politica finanziaria; infine, è stata creata un'assemblea popolare per riscrivere l'intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Una vera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condotto l'Islanda verso il recente collasso economico. A gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamento provocano le dimissioni del primo ministro Geir Haarde e di tutto il governo - la Alleanza social-democratica (Samfylkingin) !!! - costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica resta precaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamento del debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso il pagamento di 3,5 miliardi di euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso di interesse del 5,5%

2010 - I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a gran voce di sottoporre a referendum il provvedimento sopracitato.

2011 - A febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto alla ratifica della legge e annuncia il referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo e i "No" al pagamento del debito stravincono con il 93 per cento dei voti!

Nel frattempo, il governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto per diversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica di ricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicati abbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene eletta un’Assemblea per redigere una nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attuale Costituzione (basata sul modello di quella danese). Per lo scopo, ci si rivolge direttamente al popolo sovrano: vengono eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sono presentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito, erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori.

Sinceramente non conosco la situazione islandese, quindi non so dire quanto dell' articolo, molto interessante, risponda alla verità: certo che, se invece di romperci le palle con l' omicidio Sara Scazzi, 
processo Amanda Knox, il delitto di Cogne e tutti i cazzo di plastici di Vespa, ci avessero informato su come altri popoli rispondono ai diktat e ai soprusi dei banchieri...
Comunque basterebbe questo video, in cui Dorrit Moussaieff, moglie del Presidente Olafur Ragnar Grimsson., mentre era in corso una manifestazione davanti al parlamento e la situazione si stava surriscaldando ed un ministro colpito da delle uova marce è era caduto in terra ( Pensate solo se fosse successo, che so, a  Sacconi: terrorismo, teppa, black block!!!???,)   passando davanti ai manifestanti si è fermata è ha iniziato a elargire carezze e strette di mano. Dopo pochi secondi ha deciso di scavalcare le transenne che delimitavano lo spazio destinato alle proteste. Il video è diventato immediatamente un cult in rete, ricevendo migliaia di visite.




Proposta demagogica ed irresponsabile.: prendiamoci il Presidente islandese e la sua dolce consorte, e mandiamogli Berlusconi, il sindaco di Genova Vincenzi, e se lo vogliono, ma non credo, anche Alemanno.
So' cazzi loro!

sabato 5 novembre 2011

PRONTA REAZIONE DELLE AUTORITA' ALLA CATASTROFE IMPREVEDIBILE: IL MODELLO E, scheda segnalazione danni

Eppoi ci lamentiamo dei nostri politici! Ecco la pronta risposta della Regione Liguria alla imprevedibile catastrofe.


MODELLO E segnalazione danni REGIONE LIGURIA



Le relative circolari...

La Protezione Civile ha predisposto l'aggiornamento dei modelli per la segnalazione dei danni causati da eventi calamitosi o catastrofici. Per la compilazione delle schede si devono adottare le procedure contenute nella delibera della Giunta regionale n.829 del 16 luglio 2010 e relativa procedura allegata.
Il termine entro cui devono essere inviate le segnalazioni di danno è di 20 giorni dall'evento calamitoso.
La dgr n.829/2010 è stata modificata la "scheda comunale di emergenza" per la trasmissione dei dati in corso di emergenza alluvionale e/o idrogeologica (modello A) da parte delle amministrazioni comunali, e le relative istruzioni per la compilazione (modello A1). I modelli sono reperibili nella pagina del rischio idrogeologico.
A seconda del danno è possibile scaricare i moduli specifici: opere pubbliche, beni privati, attività economiche, beni di soggetti privati (vedi menu a sinistra).

In evidenza


Le procedure previste dalla dgr n.829/2010 sono relative alle attività regionali di Protezione Civile. La stessa dgr n.829/2010 ha previsto il coordinamento di tali procedure con quelle relative a specifici comparti, di competenza di altre strutture regionali e indirizzati a determinati soggetti e tipologie di calamità


MA I CITTADINI GENOVESI DOVE ERANO? ANCORA PARCHEGGI

28/ 10/ 2011

Abbiamo pensato di introdurre questa modifica, perché ci siamo resi conto che, altrimenti, si sarebbero potuti costruire parcheggi soltanto alla Foce,dove, però, non li consente il piano di bacino del Bisagno” spiega Paolo Tizzoni, vicedirettore generale del Comune, che sta seguendo l’elaborazione del nuovo Puc. ”Resta comunque valido il regolamento del verde che impedisce la costruzione di parcheggi sotto i parchi o sotto aree con alberi di pregio – aggiunge Tizzoni – Parcheggi sotto parchi come quello dell’Acquasola o anche sotto Villa Scassi, non si potranno costruire comunque. Ci sono tante aree, però, che sono permeabili, perché non sono asfaltate, ma dove non c’è nessuna vegetazione di pregio. Agli Erzelli, per esempio, se lasciassimo la norma com’era nella prima versione, non potremmo costruire nessun parcheggio. E lo stesso discorso vale per altre aree, come quella di Quarto, dove vorremmo realizzare un parcheggio d’interscambio. Comunque sarà sempre l’amministrazione a decidere dove far costruire o meno i parcheggi”.

http://www.rifondazionegenova.org/Joomla_1.5.20_ita-Stable/index.php?option=com_content&view=article&id=1301:park-interrati-nel-puc-norme-meno-restrittive-ammessi-anche-sotto-aree-non-ancora-cementificate-ed-e-polemica-&catid=47:notizie-locali&Itemid=58 



"Agli Erzelli, se lasciassimo la norma come era, non potremmo costruire nessun parcheggio..."

" Si sarebbero potuti costruire parcheggi..."





IMPREVEDIBILE? POLITICI INCAPACI e GENOVA ALLAGATA

Alla faccia dell' evento imprevedibile?! Leggetevi questo articolo di Repubblica 2006!!!:

'Ingabbiati' Sturla e Fereggiano

Entrano in cassa i 17 milioni e mezzo di euro della Protezione Civile per la messa in sicurezza dei due torrenti genovesi, il Fereggiano e lo Sturla, che con il Bisagno rappresentano le maggiori criticità per il rischio di alluvioni. Un' ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sbloccato i fondi che ora dalla Protezione Civile passeranno alla Regione Liguria, così che possano partire le gare. Ma la novità non è solo in questo finanziamento che, ha detto ieri il sindaco Giuseppe Perìcu, consente: «di affrontare un tema che la città vive da tanti anni come uno dei grandi problemi irrisolti».

Sia nel caso del Fereggiano, immediatamente a monte di largo Merlo, sia nel caso dello Sturla, gli interventi cambieranno anche la viabilità. Accadrà in particolare con il Fereggiano, dove la copertura verrà prolungata di circa 170 metri da largo Merlo verso monte, con una piastra che terrà dai 100 ai 150 posti auto!!!!   Non ho capito bene...posti auto per la sicurezza?


Era presente anche il vice presidente della Provincia, Paolo Tizzoni, che si occupa della messa in sicurezza del Bisagno e che ha osservato, parlando della z ona di largo Merlo: «In termini di rischio idraulico siamo abituati a parlare di eventi in termini di centinaia di anni, ma qui ogni dieci minuti rischiamo che una persona sia investita da un' automobile».

Qui l'articolo completo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/08/ingabbiati-sturla-fereggiano.html


A proposito di responsabilità...questa è veramente incredibile, la nostra sicurezza è affidata a questi signori.
INGIUSTIFICATO ALLARMISMO..


 il Ferreggiano è sicuro!

giovedì 3 novembre 2011

ALTRI OROSCOPI / OTROS HOROSCOPOS


Pietra magica il rubino , un talismano di corallo
***
 Un conflitto ( spirituale)


Dal sito web " Grendiveggenti.it"

E' PASOLINI, dalle CENERI di GRAMSCI...

Sai,
Non ti ci vedo In questo cimitero sub-urbano
Tra orribili cespugli di mortella  e il muschio verde che sale sulla  tomba
Dio, come  sei  bella
Tra questi orribili cespugli
di mortella. e
quest'erbetta stenta
e inodora, dove violetta si sprofonda
  l'atmosfera, con un brivido di menta,
No, questa non è una mia poesia. 
Magari,
E’   Pasolini,   dalle  Ceneri di Gramsci.

mercoledì 2 novembre 2011

2 NOVEMBRE 2011



Sai
Non ti ci vedo in  questo cimitero
Sub-urbano
Nel giorno dei Morti poi  arrivare
Coi crisantemi  (non sei mai stata originale)
Coi crisantemi, ti dicevo, avvolti nel giornale
Cinque sei euro al mazzo
(Oggi costano di più è normale)
E quel lumino  acceso sulla tomba…
Non sai che qui ormai ho la
Luce perpetua  sempiterna?

Certo che se, almeno questa volta,
Ti fossi ricordata di pagare
La bolletta.









Llo sai
Nun te ce vedo
Drentro ‘stò cemetero subburbano
Ner giorno delli Morti poi arrivà
Ch’i crisantemi ( nun zei mai stata origginale)
Ch’i crisantemi,  te discevo, avvorti in der giornale
Cinque sei euri ar mazzo
( Oggi costeno de più è normale )
E quer lumino acceso in su la ttomba…
Non ce lo sa che qui oramai
Ciò a luce perpetua sempiterna ?
Certo che, si armeno questa vorta,
te fossi aricordata de pagàmme
la bolletta!!

martedì 1 novembre 2011

BURMA SHAVE (prima parte)



Questo è un post a puntate, proprio come "Le visioni"!

C'era una volta una canzone di Tom Waits intitolata Burma Shave. Per anni non ho saputo tradurre questo titolo finchè un giorno ho scoperto che Burma Shave era una marca di crema da barba famosa in America dagli anni '20 ai '60.

Ma la cosa che mi ha colpito è che, per pubblicizzarla, furono utilizzati dei grandi cartelloni stradali posti ai bordi delle assolate highway americane!I messaggi pubblicitari all'inizio erano soltanto dei semplici mezzi per pubblicizzare il prodotto ma, nel corso degli anni, essi divennero sempre più complessi finchè vennero ingaggiati degli autori che li scrivevano in rima e con intenti ironici e divertenti!

HIS FACE

WAS LOVED

BY JUST HIS MOTHER

HE BURMA-SHAVED

AND NOW --

OH, BROTHER (1940)