venerdì 30 settembre 2011

Una Donna, Ghiannis Ritsos, da Il Funambolo e la Luna






La donna è bella. Mezzanotte. Suo marito è assente.
Cammina con pantofole morbide da una stanza all' altra.
Dalle finestre penetra la luna. Un fruscio di carta.
Nel santuario della cucina fuma ancora l' incenso di una
           tazza di tè.
Gli oggetti colloquiano in segreto - pentole, bicchieri,
le due bottiglie d'olio, il vaso con il sale, e nella madia
le bolle dell' impasto lievitano scoppiettando
con piccoli tonfi sordi, tanto che la bella donna
si afferra il capezzolo del seno sinistro e se lo stringe.

MARK STRAND: A POET ALPHABET di Mark Strand

MARK STRAND: A POET ALPHABET di Mark Strand: A sta per assenza. A volte - ma non sempre- è piacevole pensare che altre persone forse parlano di voi quando non siete presenti, che siet...




martedì 27 settembre 2011

PRECISAZIONI

John Donne



Lo sapevate che "Per chi suona la campana" di Ernest Hemingway deve il suo titolo ai celeberrimi versi di Nessun uomo è un'isola contenuti in Meditation XVII e che Nick Hornby in About a boy li cita anche lui ?


E non è interessante che John Donne, nato a Londra nel 1572 e morto a Londra nel 1631, abbia dato la risposta (su cui non è obbligatorio essere d'accordo) ad una domanda fondamentale che ancora adesso ci facciamo tutti anche se non ce ne accorgiamo?


E cioè: quanto siamo anche gli altri? In che misura io faccio parte dell'umanità? Ma, soprattutto, ci riusciamo a sentirci parte dell'umanità?


Se ci riuscissimo a provare questa continua e grande empatia, è probabile che, già da domani, tutte le spese militari degli stati del mondo sarebbero dirottate per debellare la fame nel mondo in quanto i vari governanti non potrebbero fare a meno di sentirsi lo scheletrico bambino nero con le mosche che gli camminano sul viso.

Come vedete, le implicazioni dell'affermazione "Nessun uomo è un'isola" fatta da John Donne cinque secoli fa, sono enormi.

Vi saluto

No fue fingido el grito de mi orgasmo, Non era falso l' urlo del mio orgasmo Luisa Kaufman


Un post che , secondo me , non è stato abbastanza apprezzato, con qualche cambiamento nella traduzione... http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2011/02/no-fue-fingido-el-grito-de-mi-orgasmo.html






L' orgasmo di Barbarella (una bellissima e giovanissima Jane Fonda) distrugge la diabolica macchina del piacere...



Non era finto l' urlo del mio orgasmo
la vibrazione carnale fatta suono
la traduzione di un folle batticuore
il viaggio per la gola dello spasimo
non fu esagerazione o solo un gioco
fu un puro automatismo inusitato
come un riflesso animale ritrovato
la vita una valanga sul mio ego
che non pensò  indi divenne
corde  che vocali e inconscienti
impudiche indecenti ed innocenti
risuonarono incantate dal profondo
mi girai e ti vidi assorto nel tuo viaggio
gli occhi nel vuoto così belli.


lunedì 26 settembre 2011

SOTTO MULIEBRI SPOGLIE...


SOTTO MULIEBRI SPOGLIE
CUORE GAGLIARDO PIETOSO
ANIMO ELETTO MUNIFICO
SPIRITO SVEGLIATO FECONDO
ONNINAMENTE DEGNA
DELLA MAGNANIMA STIRPE
CHE LA FE' SUA

da I Vicerè, di Federico De Roberto,  uno degli straordinari epitaffii per le esequie  di Donna Teresa Uzeda e Risà, Principessa di Francalanza,

domenica 25 settembre 2011

E' svanito, in qualche triste vento invernale.... Jago




















E' svanito, in qualche triste vento
invernale, il nostro amore che pure
chiamammo infinito, in me lasciò
ferro dolce di rimpianti, in te
chissà, forse un ricordo da non
dimenticare. E ancora rammento
tutte le certezze, adesso amare.


Questa è la versione originale di una delle "poesie nel cassetto", anni 70,  non male direi.
Ora la modificherei così, forse.

E' svanito in qualche triste vento invernale
il nostro amore che pure chiamammo infinito
In me lasciò ferro dolce di rimpianti in te chissà
forse un ricordo da non dimenticare.
E ancora rammento tutte le certezze, adesso amare.

Aspetto i vostri riscontri: versione '70 o '11?


sabato 24 settembre 2011

NESSUN UOMO E' UN'ISOLA

Isola Tiberina / Jean Baptiste Corot




Nessun uomo è un'isola completo in se stesso; ogni uomo

è un pezzo del continente, una parte del tutto:

se una zolla fosse lavata via dal mare, l'Europa

ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio,

come se venisse a mancare una dimora di tuoi amici

o la tua; ciascuna morte di un uomo mi sminuisce

poichè io sono parte dell'umanità.

E dunque non mandare mai a chiedere

per chi suona la campana; essa suona per te.

John Donne


No man is an island entire of itself; every man

is a piece of the continent, a part of the main;

if a clod be washed away by the sea, Europe

is the less, as well as if a promontory were, as

well as a manor of thy friends or of thine

own were; any man's death diminishes me,

because I am involved in mankind.

And therefore never send to know

for whom the bell tolls; it tolls for thee.

giovedì 22 settembre 2011

da Mod Afrika, Verso l' Africa, Henrik Nordbrandt, trad.Bruno Berni








...E il tuo profilo egizio si volta
verso il riflesso di un sapere obliato dei tuoi occhi nei miei
e fa accendere una serie di invisibili lettere che dicono
come tutto è già stato scritto, ma nulla è stato letto
 finché non sarà scritto ancora, dalla mia vita sulla tua 
e dalla tua sulla mia
mentre uno di noi è sempre diretto da sud a nord
e l' altro sempre diretto da nord a sud.

sabato 17 settembre 2011

Diane Di Prima, No Problem

 
 
 
 
 
absence of children no problem 

heat no problem 

dark no problem 

arnica scattered in nylon rug no problem 

ashes in bowl of bleached bone & juniper berries no problem 

lost Satie tape no problem 

loss of temper no problem 

arrogance no problem 

boxes of empt}' beer cans & wine bottles no problem 

thousands of styrofoam cups no problem 

Gregory Corso no problem 

Allen Ginsberg no problem 

Diane di Prima no problem 

Anne Waldman's veins no problem 

Dick Gallup's birthday no problem 

Joanne Kyger's peyote & rum no problem 

wine no problem 

coca-cola no problem 

getting it on in the wet grass no problem 

running out of toilet paper no problem 

decimation of pennyroyal no problem 

destruction of hair clasp no problem 

paranoia no problem 

claustrophobia no problem 

growing up on Brooklyn streets no problem 

growing up in Tibet no problem 

growing up in Chicano Texas no problem 

bellydancing certainly no problem 

figuring it all out no problem 

giving it all up no problem 

giving it all away no problem 

devouring everything in sight no problem 




what else in Allen's refrigerator? 
what else in Anne's cupboard? 
what do you know that you 
haven't told me yet? 
no problem. no problem. no problem. 

staying another day no problem 
getting out of town no problem 
telling the truth, almost no problem 

easy to stay awake 

easy to go to sleep 

easy to sing the blues 

easy to chant sutras 
what's all the fuss about? 

it decomposes - no problem 
we pack it in boxes - no problem 
we swallow it with water, lock it in the trunk, 
make a quick getaway. NO PROBLEM. 
 
 
 
 

I Forgot Your Name, Madeline Gleason




 
 
I FORGOT YOUR NAME 

I waited for you 
to walk with me 
towards heaven. 
A long way, 
longer ago 
than being born. 
 
 
Three tones 
repeated themselves: 
NEAR FAR NEVER 
struck together 
they sounded an agony. 
 
Storms began in the mind 
spread to the flesh 
hurricaning with wrath. 


I waited for you 
bore with my unblessing. 
I wanted to go at once, 
start on the morning 
of beginning, 
but I had lost all sense 
of direction. 

My hair grizzled, 
my joints stiffened, 
my legs lamed. 
Which way to heaven? 
And where was love, 
NEAR FAR NEVER 
I forgot your name. 
 
 
 
Ti ho aspettato
per camminare insieme
fino al cielo.
Un lungo cammino,
più lungo ancora
che nascere.
 
 
Tre note
che si ripetono
VICINO LONTANO MAI
suonate insieme
sembrano un agonia.
 
 
Tempeste iniziarono nella mente
propagatesi nella carne
soffiavano con rabbia.
 
Ti ho aspettato
curva sotto la mia infelicità. 
Volevo andarmene subito,
partire la mattina
dell' inizio
ma avevo perso ogni senso
di direzione.
 
 
I miei capelli brizzolati
le mie giunture irrigidite
le mie gambe zoppicanti
Quale è la strada verso il cielo?
E dove era l'amore
VICINO LONTANO MAI
Ho dimenticato il tuo nome.

venerdì 16 settembre 2011

THE ROLLICKING ROSES , Mary Fabilli

THE ROLLICKING ROSES 
 
 The rollicking roses 
of the past 
were of a compulsive nature 
inscribed in her memory 
in isometric perfection .... 

Then, frankly forgotten. 


Venus and Eros conspired 
but Pallas Athena complained. 
Jove in his wisdom 
from a mass of components 
manufactured a monkeywrench. 

The past was notoriously 
wrecked and 
no longer noteworthy. 
 
 
 
    Le spensierate rose
del passato
erano di natura compulsiva
iscritte nella sua memoria
in isometrica perfezione...

Poi francamente dimenticate.

 Venere ed Eros cospirarono
ma Pallade Atena si lamentò.
Giove nella sua saggezza
da un ammasso di componenti
effettuò un sabotaggio.

Il passato era notoriamente
distrutto
e non più degno di nota.

Seven Songs at Sixty, Hettie Jones


Once I had
long hair and high hopes
that the pretty boys
would love me forever

Now I know better
...............................
what do you think
of me, shorn of locks and beliefs
How do you see my
lessening flesh, my grief
........................................
This is what I' ll become:
assheap      bone pebbles     messages

If you want to know me
it' s better hurry.


mercoledì 14 settembre 2011

da Il Mio Nome è Rosso , Orhan Pamuk




Il corpo di Pasolini all' Idroscalo di Ostia


Adesso io sono un morto/ un cadavere in fondo a/ un pozzo. Ho esalato l' ultimo respiro/ ormai da tempo, il mio cuore/ si è fermato, ma , a parte quel vigliacco del mio assassino/ nessuno sa cosa mi sia/ successo. Lui, il disgraziato schifoso,/ per essere sicuro di avermi ucciso ha ascoltato il mio/ respiro,/ ha tastato il mio polso,/ mi ha dato un calcio/ nel fianco, mi ha portato/ al pozzo e mi ha preso in braccio per poi/ buttarmici dentro. La testa/ me l' aveva già spaccata a colpi/ di pietra, e cadendo nel pozzo è andata/ in pezzi, la mia faccia, la fronte e le/ guance, è rimasta schiacciata, è/ scomparsa, le ossa si sono/ spezzate, la bocca si è riempita di sangue...

martedì 13 settembre 2011

FUNERAL BLUES



La colomba della pace di Pablo Picasso



E SE CI FACESSIMO LEGGERE QUESTA POESIA AL NOSTRO FUNERALE?

AHAHAHAHAH
(LA TRADUZIONE IN ITALIANO E' PIU' SOTTO)
AND IF THEY READ THIS POEM AT OUR FUNERAL ?
FUNERAL BLUES di Wystan Hugh Auden

Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent the dog from barking with a juicy bone.
Silence the pianos and with muffled drum
Bring out the coffin, let the mourners come.

Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on the sky the message He is Dead,
Put crépe bows round the white necks of the public doves,
Let the traffic policemen wear black cotton gloves.

He was my North, my South, my East and West,
My working week and my Sunday rest,
My noon, my midnight, my talk, my song,
I thought that love would last forever: 'I was wrong'

The stars are not wanted now, put out every one;
Pack up the moon and dismantle the sun;
Pour away the ocean and sweep up the wood.
For nothing now can ever come to any good.

Fermate tutti gli orologi, staccate il telefono,
Impedite al cane di abbaiare con un osso succulento.
Zittite il piano e con un suono smorzato di tamburi
Portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Che gli aerei in cerchio si lamentino sopra di noi
Che scrivano lassù in alto il messaggio Lui è Morto,
Allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
Che i poliziotti indossino guanti neri di cotone.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
La mia settimana di lavoro e la domenica di riposo,
Il mio mezzodì, la mia mezzanotte, la mia parola, il mio canto,
Pensavo che l'amore durasse in eterno: "Avevo torto"
Le stelle non sono richieste ora, fatele sparire;
Impacchettate la luna e smontate il sole;
Svuotate gli oceani e sradicate i boschi.
Poichè, d'ora in poi, niente servirà più a niente.
Traduzione di Ipazia













Night in Day, by JOSEPH STROUD









La notte non vuole mai finire, per mostrarsi ancor più /alla luce. Così si nasconde nelle cose: ossidiana, corvi. / Anche nel solstizio d'estate, il giorno del trionfo della grande / luce, dove campi di girasoli si consumano al sole -/noi tagliamo il cocomero e sputiamo / semi neri, pezzi di notte scintillanti sul prato./



The night never wants to end, to give ...

domenica 11 settembre 2011

THE COUPLE by Mark Strand

Il testo in lingua originale si trova a http://ottantanovenuvole.blogspot.com/2011/08/couple-mark-strand.html



La scena è a Midtown station
alle tre del mattino
Jane è sola sulla banchina
mormora un requiem

Si appoggia alla parete
e cerca nella borsa
qualcosa per il mal di testa
che peggiora sempre più

E' stata ad una festa noiosa
se ne è andata senza un appuntamento
ora è sola sulla banchina
ed il treno non arriva

La stazione della metro è vuota
logora, sinistra, grigia
arriva un uomo ben vestito
incrocia lento la strada di Jane

L' uomo le si avvicina:
" Mi scusi, mi chiamo John,
spero di non disturbarla,
altrimenti me ne andrò

Ho sognato l' altra notte
di incontrare un nuovo amore
sarei felice dopo 24 ore
che fossi proprio tu."





















Oh, dove sono i venti del mattino?
Oh, dove è l' amore a prima vista?
Arriva un uomo da nessun luogo
Forse è il signor Giusto

Come avere la risposta,
dopo un' attesa così lunga?
Arriva un uomo da nessun luogo
Di sicuro è il signor Sbagliato.

Jane immagina il futuro,
il cuore le batte forte,
Vede se stessa come Europa
e John come Napoleone.

Arrivano alla fine della banchina
inciampando nei binari
circondati da cartoni
e cicche di sigarette

Il vento soffia nel tunnel
ne ascoltano il suono
il modo come brontola e sibila
li ha come incantati

Jane guarda nel buio:
" E' strano che il sesso possa essere
una bella cosa
quando passiamo tutto il tempo
a decidere se farlo o meno"

John guarda che ora è:
" Sono d' accordo con te
e spesso si pone il problema -
Perchè lo stai dicendo? -

Si inginocchiano uno accanto all' altro
come se fossero in trance
e Jane si toglie il vestito
e John toglie i pantaloni


Tutti sappiamo quel che accade
o cosa fanno due persone
quando una è sopra all' altra
e si danno un gran daffare.

Il vento soffia nel tunnel
cercando di trovare il cielo
Jane è senza fiato
a John inizia a sospirare:

"Sono professore a Princeton
Solo Dio sa cosa mi ha portato a questo
Ho moglie e famiglia
Ho conosciuto la felicità coniugale

Ma era tutto così banale
mi sentivo così falso
ogni notte in camera da letto
avrei voluto essere altrove."

Quale è il tempo fuori?
Quale è il tempo dentro?
Che ha spinto questi due ad un eccesso
e nelle braccia del peccato?

Sono i figli di Eros
veloci ma non troppo.
Vorrebbero ampliare il loro piacere
e che il momento continui

Peccato che non ci sentano
Peccato che non possiamo avvisarli
Il fato che li ha riuniti
nasconde un' altra sorpresa

Proprio quando raggiungono
il massimo picco dello sforzo
un vuoto treno locale
li separerà per sempre

un vuoto treno locale
fischia feroce nell' aria sporca
Una coppia muore nella metro
La coppia muore ovunque.




Cile 1973, l'11 settembre che non abbiamo dimenticato




Santiago del Cile, l'11 settembre 1973, con un colpo di Stato le forze armate guidate da Augusto Pinochet rovesciano il governo socialista di Salvador Allende, che muore durante l'assedio al palazzo presidenziale, dopo aver gridato attraverso Radio Magallanes le sue ultime parole: “Viva il Cile!, Viva il popolo!, Viva i lavoratori!”.
La giunta militare instaura un regime dittatoriale che resterà al potere per 17 anni, mentre il presidente deposto diviene un'icona, pur non esente da controversie. Il regime di Pinochet non trascura di trasferire nel proprio ricordo, tra le altre cose, omicidi e deportazioni di massa: sono circa diecimila i cileni torturati, e centinaia le migliaia di persone costrette all’esilio. La distruzione delle istituzioni democratiche è veloce e capillare. A tutto si sostituisce il dominio militare.

( FONTE:  LA STORIA SIAMO NOI http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=681










Nixon ordina alla Cia di fare tutto il possibile «per evitare che Allende assuma il potere». Altre trascrizioni delle conversazioni declassificate riguardano i giorni successivi al golpe dell' 11 settembre 1973. Il 16 settembre Nixon chiede a Kissinger: «La nostra mano è rimasta nascosta?». Kissinger: «Non abbiamo fatto noi il golpe. Li abbiamo aiutati. Abbiamo creato le migliori condizioni possibili. Fossimo ancora ai tempi di Eisenhower saremmo considerati due eroi».

. Approssimativamente 130.000 individui vennero arrestati nei seguenti tre anni, con il numero di "scomparsi" (desparecidos) che raggiunse le migliaia nel giro di pochi mesi. Moltissime di queste persone sono state uccise, alcune lanciate dagli aerei in stato semicomatoso, spesso accompagnati da sacerdoti che "benedicevano" tali atti, altri ancora sono scomparsi nel nulla, cancellati dai registri da un regime che avrebbe voluto eliminare tutte le opposizioni. Fatto ancora accertato è il rapimento dei bambini degli oppositori che venivano affidati a sostenitori del regime.


A Kissinger è stato dato il Nobel per la pace. Per giustizia un  Nobel, postumo, anche ad Osama Bin Laden.

Ciao, ciao.


                                                                        




                                                                      

sabato 10 settembre 2011

So You Say - A poem by Mark Strand -

It is all in the mind, you say,
nothing to do with happiness. The coming of cold,
the coming of heat, the mind has all the time in the world.
You take my arm and say something will happen,
something unusual for which we were always prepared,
like the sun arriving after a day in Asia,
like the moon departing after a night with us.

   --------------------------------------------------------------------


E' tutto nella mente, dici,
niente a che fare con la felicità. L'arrivo del freddo
l' arrivo del caldo, la mente ha tutto il tempo che vuoi.
Mi prendi per il braccio e mi dici che qualcosa accadrà,
qualcosa di inusuale per cui siamo sempre stati preparati,
come il sole che giunge dopo un giorno in Asia,
come la luna che svanisce dopo una notte con noi.


http://mark-strand.blogspot.com/



The darkness of  night


He listened her in silence /while a fine rain began to fall / She was so terrible and desiderable / a storms predicting woman / he called her one day / and now the storm was comin' from the sea / carrying an hint  / of seaweed / and bitter loneliness / the darkness of night  on the / emptiness of their lives

/ a storms predicting woman /


Lui la aveva ascoltata in silenzio / mentre una pioggia fine iniziava a cadere / Lei era terribile e desiderabile / una donna che preannuncia tempeste / così l' aveva chiamata un giorno / ed ora la tempesta veniva dal mare /  portava un sentore / di alghe e amara solitudine / il buio della notte sul / vuoto delle loro vite.

venerdì 9 settembre 2011

VALENTINE

RICORDATE quando Jago ha trasformato brani di prosa in poesia?
Beh, qui c'è il contrario: poesia trasformata in prosa!

Che ne pensate?

(Per la versione in inglese andate al precedente post intitolato sempre Valentine).


VALENTINE


Non una rosa rossa nè un cuore di raso. Io ti dò una cipolla. E' una luna avvolta in carta marrone. Promette luce come l'accurato disvelamento dell'amore. Qui. Ti accecherà di lacrime come un'amante. Renderà il tuo riflesso una tremolante immagine di dolore. Sto cercando di essere sincera. Non un grazioso bigliettino od un bacio inviato. Ti dò una cipolla. Il suo fiero bacio resterà sulle tue labbra, possessivo e fedele come noi, tanto a lungo quanto noi. Prendila. Le sue spirali di platino diventano una fede nuziale, se vuoi. Letale. Il suo odore si attaccherà alle tue dita, si attaccherà al tuo coltello.

Traduzione di Ipazia

mercoledì 7 settembre 2011

Ma non c' è modo di dirti addio?

Devo affidarmi a te. /Non ho altra scelta. Devo /seguirti in questo viaggio  / dobbiamo andare. / Da lui. /Hai già scelto i giorni, la strada, la meta. / E voglio fidarmi di te. E del tuo amore / Incostante. I tuoi occhi soffusi di / malinconia...
                                                  
   Ma non c' è modo di / dirti addio?




Ilariamodella Foto G. Pancirolli


I have to trust you. / I have no choice. I have / should follow you in this trip / we have to go. / to him. / You' ve already chosen day, road, destination / And I want to trust you / and in your love / Flighty /Your eyes suffused / with melancholy ... 


But there 'is no way to / say goodbye?

martedì 6 settembre 2011

Der majale nun ze butta gnente




---------------------------------------------------









Disce n’ amico mmio che de n’ ammore fenito male

Non ze butta  gnente, è comme er majale!

Der primo bascio ce poi fa ‘na lonza

 Che te ricordi quanto è stata stronza.

 Der culo suo così ah, così delicatello

Nne viene fora , stà pur sicuro, er mejo culatello.

E delle zinne che te si succhiato

Ce poi fa, che so, un presciutto  prelibbato.

E  da quella sua faccetta sbarazina

Ce viene na squisita corallina.

E pe’ finì, na’ gran soddisfazione,a quella bella sorca *

Je potressi  strillà : -  sei na gran porca! -

giovedì 1 settembre 2011

GCP Stelle Marine







Vi avevo parlato delle  Stelle Marine. 

Sono andato da un tabaccaio che ha una fotocopiatrice. 

 - Fammi le fotocopie di queste tre stelle marine, metti sopra questa busta azzurra.-

- sono venute delle stelle marine che sembrano uscire dal mare-

ha detto il tabaccaio . 

Proprio come la mia poesia





Cfr  :  These Star Fish...





Valentine

Ehi, lo so che il titolo di questa poesia poco c'entra con questo periodo dell'anno ma mi è capitata or ora sotto gli occhi ed aspettava da tanto di essere pubblicata sul blog!
Poveretta!
Bentrovati a tutti voi da Ipazia!
Vi posto anche la traduzione! (Notate però come in inglese la poesia sia più bella, soprattutto perchè il suono di "onion" è ben più meraviglioso del suono di "cipolla!")

VALENTINE

Not a red rose or a satin heart.

I give you an onion.
It is a moon wrapped in brown paper.
It promises light
like the careful undressing of love.

Here.
It will blind you with tears
like a lover.
It will make your reflection
a wobbling photo of grief.

I am trying to be truthful.

Not a cute card or kissogram*.

I give you an onion.
Its fierce kiss will stay on your lips,
possessive and faithful
as we are,
for as long as we are.

Take it.
Its platinum loops shrink to a wedding ring,
if you like.
Lethal.
Its scent will cling to your fingers,
cling to your knife.
Carol Ann Duffy
*Il kissogram è un kissing telegram cioè un bacio inviato tramite un corriere. Andava di moda negli anni '80.

VALENTINE

Non una rosa rossa nè un cuore di raso.

Io ti dò una cipolla.
E' una luna avvolta in carta marrone.
Promette luce
come l'accurato disvelamento dell'amore.

Qui.
Ti accecherà di lacrime
come un'amante.
Renderà il tuo riflesso
una tremolante immagine di dolore.

Sto cercando di essere sincera.

Non un grazioso bigliettino od un bacio inviato.

Ti dò una cipolla.
Il suo fiero bacio resterà sulle tue labbra,
possessivo e fedele
come noi,
tanto a lungo quanto noi.

Prendila.
Le sue spirali di platino diventano una fede nuziale,
se vuoi.
Letale.
Il suo odore si attaccherà alle tue dita,
si attaccherà al tuo coltello.

Traduzione di Ipazia