sabato 30 luglio 2011

dove GAB scrive un blog

Hi!
Ti svegli una mattina di un giorno qualsiasi, accendi il computer, trovi un blog, uno dei tanti, forse troppi( compreso i tuoi, ovviamente) che invadono il Web.
E scopri che tuo figlio Gab, già, quel ragazzone spesso imbronciato che torna tardi la sera e dorme  fino a mezzogiorno, ed è indietro con gli esami, e  che tu, per scherzare ma mica tanto, chiami  Er Trota, con cui litighi un giorno sì e l' altro pure - .nai miei tempi , caro mio, ai miei tempi non c'erano i telefonini, l' automobile me la sognavo, voi avete troppo, ma la colpa è nostra..nostra - bien, quel ragazzo che dorme fino a mezzogiorno perchè torna tardi la sera, ed è indietro con gli esami, quel ragazzone spesso imbronciato scrive sul suo blog:     il lancio delmartello.blogspot.com/                      

Noia

Stasera mentre versavo il latte
nel circolare bicchiere di vetro, ho fatto un bel ragionamento.
Perchè le ditte produttrici di cereali continuano a propinarci cereali con la sgradevolissima tendenza a galleggiare?
 Perchè non vogliono farci riempire i nostri bicchieri
e le nostre tazze fino in fondo,
senza che, aggiungendoci il latte, si riversi mezzo contenuto sul tavolo?
Perchè?

Sarò costretto a mandare una lettera. 

Sì, d' accordo l' arrangiamento poetico è mio ( cfr. When a poem is not a poem), 
ma vedi anche  http://ottantanovenuvole.blogspot.com/ elevator by mark-strand-da-uomo-e-cammello.html )

Non ho resistito, mi perdonerà.

E, ancora, scrive :

Poco dopo ho raggiunto il punto dove doveva essersi staccata la slavina. Un cambio di pendenza, secco, qualche decina di metri dietro ad una cresta. Era il punto da dove si era staccata, il fronte. Sono rimasto lì, in contemplazione, qualche minuto. Visto era a sud, non c'era praticamente più neve. Solo detriti e ciuffi d'erba.


Ciò mi ha fatto uno strano effetto.


C'era qualcosa di mistico nell'aria, e probabilmente ero io.

Gab in un impegnativo passaggio su neve fresca ( dal blog il lancio del martello)


Capito? c' era qualcosa di mistico nell'aria, ed era lui, probabilmente lui. Great!
Vorrei averlo scritto io, ma non sono mai stato un mistico.
Scettico, sì, piuttosto sono uno scettico:

"C'era qualcosa di scettico nell'aria, e probabilmente ero io."

Lo so, non fa lo stesso effetto, ma, credetemi, non potrei scrivere qualcosa di mistico.
Purtroppo.

In un altro post Gab, er Trota, scrive:

Quando finalmente misi piede nel mio orto era ormai tutto secco; per terra si aprivano quelle crepe che ben gli uomini associano con le più gravi aridità.

Mi guardai intorno allora, e già scomparivano anche i resti delle piante, secche si sgretolavano al vento bollente, e i limoni e gli aranci caduti, perdevano foglie e corteccia. Presto del mio orto rimase soltanto un mucchio di sassi;  e un terreno arido e desolato.


Ma io dove ero mentre il suo orto si seccava?
E come, mi chiedo, come ho potuto chiamarlo, scherzando, er Trota?
Una trota non scrive cose così.
Almeno credo.








mercoledì 27 luglio 2011

CATTIVA CALLIGRAFIA o anche...¿ lo que es la vida?




 " Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno";
                                                

Ritrovo in un cassetto, ma in realtà sapevo che fossero là, solo che le avevo volute dimenticare, alcune poesie della, come si diceva una volta, mia giovinezza.
Sono scritte su un' esile carta velina, ingiallita dal tempo; alcune a mano, nella mia terribile calligrafia ( Suor Nazarena me lo scriveva sempre, sui compiti cattiva calligrafia già in terza elementare, ma poi si commuoveva per quanto avevo scritto, che io scrivevo bene anche in terza ed anche in seconda, e ci mettevo il sentimento , anche quando il tema era "Il mio compagno di banco", ed io mi inventavo che avrei sposato Maria Sole, una piccola principessa, che però prima era una odalisca, ed io l'avevo trovata in una scatola magica collegata con tutto il mondo dove, nella scatola dico ,non nel mondo, uno ci metteva le fotografie, i pensieri, gli amici, insomma tutto quello che gli pareva, ed ognuno aveva una scatola che poteva condividere con tutti o quasi, e questo avveniva nel futuro, e appunto nella scatola magica avevo trovato l' odalisca, che invece era principessa, sia pure piccola, e che ballava bene, e che gli avevo chiesto un bacio, e qui Suor Nazarena cancellava con un rigo rosso perchè eravamo piccoli per queste cose, ma in fondo gli piaceva questa del bacio, che secondo me si era fatta suora perchè non aveva potuto sposare il suo moroso perchè era povero e suo padre non voleva, e lei ,per non dargliela vinta, si era fatta suora, anche se aveva pianto e tanto, ma era cocciuta e testarda, ed ora era qui che ci insegnava tutte le materia, anche religione, ma poco la religione, più matematica e geografia, ci insegnava dicevo,e tirava un frego rosso sulla storia del bacio e poi mi metteva 9 e mi faceva leggere il tema ad alta voce, e quando arrivavo al bacio diventava tutta rossa e si vedeva che aveva le lacrime agli occhi, ed allora io questa parte non la leggevo, epperò sotto al nove ci scriveva  cattiva calligrafia  e siamo tornati al punto di partenza, al tema, al bacio, che Maria Sole sorrideva e mi baciava,e mi prendeva la mano, però diceva che era un gioco e che eravamo piccoli, ed io dicevo che avrei aspettato che fossimo diventati grandi,e lei , cattiva, diceva aspetta e spera! ed io ho aspettato ed ho sperato, sperato ed aspettato, per tanti anni, sempre sperato, aspettato no, che mi sono sposato ed ho avuto due figli, e insomma la vita passa non è che uno può sempre aspettare, sperare sì, si può, che se non speri che vivi a fare.
Ed insomma, scrivevo nel tema,che questo che scrivo è il tema, mica la verità, anche se poi, come tutti sanno quando scrivi la verità ti esce fuori tra le righe, pure se non vuoi, e quindi se è vero che questo che scrivo è il tema " Il mio compagno di banco", è pur vero che questa è la verità vera, che io speravo. E insomma dopo tanti anni ho scoperto che la scatola magica esisteva davvero, e dentro ci potevi cercare tutte le speranze ed i sogni, e ci potevi cercare la piccola principessa e magari trovavi l' odalisca, e poi gli potevi scrivere, e la potevi invitare, e lei sarebbe venuta, e l'avresti baciata , davvero questa volta, che il tempo era passato,e se non eravamo ancora vecchi, neanche giovani, l' avresti baciata dico e Maria Sole questa volta non l' avrebbe detto aspetta e spera, e invece l'ha detto ancora aspetta e spera,cattiva! cattivissima! ed io non ho più sperato, e se non speri che vivi a fare, e aspettare non potevo più, anche perchè il mio compagno di banco non era Maria, era Angelo Tosoni, grande e grosso, molto più di me, e col grembiule bianco ed il fiocco azzurro ,sembrava deficiente e si metteva le dita nel naso, e non sembrava per niente una piccola principessa e tanto meno una odalisca, sembrava piuttosto un ragazzino di terza elementare e lui non l' ho cercato nella scatola magica anche perchè ho saputo che è morto, qualche anno fa, e chissà se anche lui aspettava e sperava in qualche piccola principessa, perchè tutti hanno diritto di sognare, aspettare e sperare, perchè se non speri che vivi a fare, e forse lui è morto perchè non sperava più, aspettava soltanto, e non puoi soltanto aspettare, che vivi a fare, e infatti lui è morto ed io no, perchè in fondo non ho rinunciato a sperare ed il tema l' ho scritto bene, e Suor Nazarena mi ha dato 9, epperò sotto ci ha scritto cattiva calligrafia.




Angelo Tosoni, sempre che veramente si chiamasse così, non è morto, è vivo e vegeto, almeno credo, felicemente divorziato con tre figli; ancora più grande e grosso, continua allegramente a ficcarsi le dita nel naso.

Suor Nazarena sì che è morta, si deve pur morire una buona volta,anche se credo che lei non abbia mai smesso di aspettare e di sperare, fino all' ultimo, e poi la storia del moroso troppo povero e di suo padre che non voleva maritarla l' ho inventata io, ed anche che diventasse rossa quando le leggevo del bacio l' ho inventata anche quella, però le volevo bene, e poi mi ha messo 9, e la calligrafia era davvero davvero troppo cattiva.

Maria Sole è stata veramente la mia fidanzatina alle elementari; almeno così dicevano gli altri, che a me non pareva, neanche un bacino, niente; poi se Suor Nazarena se ne fosse accorta  avrebbe detto no, non va bene, siete troppo piccoli ancora, però a volte ci guardava giocare assieme come se fossimo veramente fidanzati, e le venivano le lagrime agli occhi ed un sorriso triste, come se ricordasse il suo moroso che era povero ed il padre che non voleva e lei , cocciuta e testarda...
 Ma dicevamo di Mari Sol, era spagnola e parlava un italiano perfetto, con delle deliziose inflessioni iberiche ( scrivo iberiche che Suor Nazarena , se non fosse morta, poveretta, sarebbe orgogliosa di un bambino che scrive iberiche per non ripetere un' altra volta spagnole, ed a questo punto ho ripetuto iberiche quattro volte e allora tanto valeva che scrivessi spagnole). Siano stati sempre insieme fino alla quinta, poi è sparita e l' ho rivista una sola volta, al Liceo Virgilio, ed ho continuato a cercarla nella scatola magica,ed un giorno  mi sembrava di averla trovata, ma ha detto che non era lei l'odalisca nè la piccola principessa, il mio era solo un sogno, lei era maestra e non sapeva nulla di scatole magiche, di Suor Nazarena e di Angelo che si ficcava le dita nel naso.
 Però qualche tempo dopo mi è arrivata una lettera, c'era scritto solo :


"Caro Sandro, querido, sono la Maria Sole che hai aspettato tutto questo tempo ma non ho avuto il coraggio di confessartelo, forse perchè tu aspettavi e speravi nella piccola principessa, ed io soy solo una maestra e non volevo deludere le tue speranze, "si usted no tiene esperanzas algunas, ¿ lo que es la vida?",  ed ho voluto lasciartele le tue speranze, i tuoi sogni,tus esperanzas,tus suenos...
 Ti mando questa lista che he preparado para i miei alunni di terza ( sai che c'è ne uno che  te semejas, ti somiglia, e anche se il tema è Il mio compagno di banco scrive strane storie di scatole magiche, y de odaliscas, y de princesas, voglio dire di principesse e di odalische, e scrive muy bien, anche si tiene una caligràfia pésima e gli darò 9  ma sotto gli scriverò cattiva calligrafia, ed anche in rosso Fuori tema!, perchè cosa c'entrano tutte queste storie che poi il suo compagno di banco è Angel, e si ficca le mani nel naso e , poco ma sicuro, no es è una princesa ni también una odalisca, ma forse poi non glielo scrivo Fuori tema! in rosso,  perchè voglio lasciargliele  sus esperanzas , sus suenos...) Excusame para la digressione, te escribo la lista, il terrario , credo che tu lo trasformerai in poesia e lo metterai nel tuo blog, ogni tanto te la andrai a rivedere, ed anche io, anche io me la andrò a rivedere, cosa credi, e sognerò e spererò, "perchè si no tiene esperanzas algunas ,¿ lo que es la vida?", cosa sarebbe la vita?

5 lombrichi
2 larve di cetonia 
2 chiocciole 
1 lumaca 
1 centopiedi

P.S  Un bacio, anzi diez, no, ciento, mil, mille...
                                               
      tuya Mari Sol, Maria Sole, come dici tu.


La poesia poi l' ho scritta veramente e l' ho anche messa sul blog, due volte addirittura, eccola qui ed è la poesia che più mi piace, e sarebbe piaciuta anche a Suor Nazarena.

Cinque lombrichi due larve di cetonia....


















martedì 26 luglio 2011

Lui vuole i vestiti del cielo


Henri Julien Félix Rousseau

Il sogno



He Wishes For The Cloths Of Heaven

Had I the heavens' embroidered cloths,
Enwrought with golden and silver light,
The blue and the dim and the dark cloths
Of night and light and the half-light,
I would spread the cloths under your feet:
But I, being poor, have only my dreams;
I have spread my dreams under your feet;
Tread softly because you tread on my dreams.

William Butler Yeats

Lui vuole i vestiti del cielo

Se avessi le vesti ricamate del cielo,

Intessute di luce d’oro e d’argento,

Le blu e pallide e scure vesti

Della notte, del giorno e della penombra,

Le stenderei sotto i tuoi piedi:

Ma io, essendo povero, ho soltanto i miei sogni;

Ho disteso i miei sogni ai tuoi piedi;

Cammina piano poiché cammini sui miei sogni.

William Butler Yeats

Traduzione di Ipazia



ELLEN WEST, I love sweets

I love sweets --
                         heaven
would be dying on a bed of vanilla ice cream...

But my true self
is thin, all profile

and effortless gestures, the sort of blond
elegant girl whose
                             body is the image of her soul...




Adoro i dolci --
                          il paradiso


sarebbe spirare su un letto di gelato alla vaniglia...


Ma il mio vero io
è magro, tutto profilo


e gesti disinvolti, la bionda
elegante ragazza il cui
                                     corpo è lo specchio dell' anima...


da  West of your cities, nuova antologia della poesia americana
a cura di Mark Strand e Damiano Abeni, Minimum Fax Edizioni

domenica 24 luglio 2011

"Ciao.
No. Non ci sarò."


Delle volte un no nega
più di quanto voleva, si moltiplica.
Si dice «no, non verrò »
e si disfano le infinite trame
lentamente intessute dei sì...

Pedro Salinas

Un grazie a Carla per il suo, involontario, suggerimento.

venerdì 22 luglio 2011

Cos'è la poesia?




ERATO
edward john poynter




La poesia -
Ma cos'è mai la poesia?
Più d'una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano. »
Wisława Szymborska



giovedì 21 luglio 2011

The Music in It: Adele Kenny's poetry blog.

Un bel post di Adele Kenny The Music in It: Adele Kenny's poetry blog. ci chiede Quando una poesia non è una poesia? E ci dà diverse risposte... però io ancora non saprei definire perchè una poesia non è , o non mi sembra, una poesia, e forse una risposta giusta non c'è.



Adele Kenny

martedì 19 luglio 2011

Nazim Hikmet, Don Chisciotte, trad. Joyce Lussu







Il cavaliere dell'eterna gioventù
seguì, verso la cinquantina,
la legge che batteva nel suo cuore.
Partì un bel mattino di luglio
per conquistare, il bello, il vero, il giusto.
Davanti a lui c'era il mondo
con i suoi giganti assurdi e abbietti
sotto di lui Ronzinante
triste ed eroico.

Lo so quando si è presi da questa passione
e il cuore ha un peso rispettabile
non c'è niente da fare, Don Chisciotte,
niente da fare
è necessario battersi
contro i mulini a vento.

Hai ragione tu, Dulcinea
é la donna più bella del mondo
certo
bisognava gridarlo in faccia
ai bottegai
certo
dovevano buttartisi addosso
e coprirti di botte
ma tu sei il cavaliere invincibile degli assetati
tu continuerai a vivere come una fiamma
nel tuo pesante guscio di ferro


e Dulcinea
sarà ogni giorno più bella.










Foto tratta dal sito del Comune di Comiso

SETE SOIS SETE LUAS



-+







lunedì 18 luglio 2011

Ci avete mai pensato a quanto è facile stare con chi non amiamo?

L'ATTESA di Gustav Klimt





RINGRAZIAMENTO
Devo molto
a quelli che non amo.

Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.


Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro
,
e questo l'amore non può darlo,
nè riesce a toglierlo.


Non li aspetto
dalla porta alla finestra.

Paziente
quasi come una meridiana,

capisco
ciò che l'amore non capisce,

perdono
ciò che l'amore mai perdonerebbe.

Da un incontro a una lettera
passa non un'eternità
ma solo qualche giorno o settimana.

I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.

E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi in ogni atlante.

E' merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perchè mobile.

Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.

"Non devo loro nulla"-
direbbe l'amore
sulla questione aperta.

Wislawa Szymborska

domenica 17 luglio 2011




A
 Penso a volte che non uscirò mai da questa Rua dos Douradores.

E se lo scrivo, mi sembra una eternità.






                                                                F. Pessoa


                                                                              

LA GROTTA DEL LIBRO: Come si diventa nazisti, William Sheridan Allen, E...




 LA GROTTA DEL LIBRO: Come si diventa nazisti, William Sheridan Allen, E...: "Questa è la storia di una piccola città della Germania durante gli anni della Repubblica di Weimar e i primi anni del Terzo Reich; ed è al c..."



sabato 16 luglio 2011

MIND THE GAP AND THESE PREMISES ARE UNDER C.C.T.V. SURVEILLANCE


Between
The tree and the bees,  the horse and she, water and me
Shadows and  people, clouds and seas
Mind the gap between  love and lovers, priests and chickens
Houses and gardens
Between
Between between
Dreams and lakes, stars and stripes
Your  hands her lips, another one  and someone
Mind the gap
Ipaz! 
So on…

http://it.wikipedia.org/wiki/Mind_the_gap 

http://www.emmaclarke.com/voiceover-demos/london-underground



                                                         
                                        ... AND MY LIFE, TOO

 http://en.wikipedia.org/wiki/Closed-circuit_television#External_links
 

mercoledì 13 luglio 2011

Mark Strand Gives Up Poetry!

Mark Strand abbandona la poesia!!!

In una recente intervista con Tablet Magazine,  Mark Strand annuncia di voler lasciare la poesia per dedicarsi alla pittura, il suo primo amore.
Scriverà ancora, ma solo divertenti e brevi racconti in prosa, e anche un ricordo dei suoi genitori. Non è la prima volta che lascia la poesia:  afferma di " non aver più niente da dire" .L' altra volta non scrisse più per cinque lunghi anni!
La notizia è confermata anche da The Poetry Foundation: Mark Strand-gives-up-poetry-again.



domenica 10 luglio 2011

Amare









Saper vedere
che cade
tra i fiocchi di neve
la piuma bianca dell'uccello migratore
riparato sotto la grondaia.

Ecco
amare.

Sunay Akin

mercoledì 6 luglio 2011

Mentre il mondo, alla Regola... Prosa Poetica

 Per amarla aveva trovato un coraggio che credeva di aver lasciato un giorno in una casa scura e fredda. E in quella casa, illuminata solo dalla luna, il loro amore diveniva un silenzio intenso e racchiuso, orlato dal dubbio e dalla tenerezza.
Ricordava ancora, dopo il loro primo bacio, la sorpresa di lei, il suo sorriso ironico; e il vento, che passava tra i platani, alti, sul lungofiume.
Mentre il  mondo, alla Regola, precipitava.


Mentre  il mondo, alla Regola, precipitava



domenica 3 luglio 2011

E VE LO RIPROPONGO QUESTO VIDEO!

LA CANZONE E’ UN CAPOLAVORO E, SOPRATTUTTO, LO E’ LA COREOGRAFIA, DI QUEL GENIO DI WAYNE MC GREGOR!


Portiamoci poco per viaggiare!


PROVISIONS

What should we have taken
with us? We never could decide
on that; or what to wear,
or at what time of
year we should make the journey

So here we are in thin
raincoats and rubber boots

On the disastrous ice, the wind rising

Nothing in our pockets

But a pencil stub, two oranges
Four Toronto streetcar tickets

and an elastic band holding a bundle
of small white filing cards
printed with important facts.

Margaret Atwood

PROVVISTE

Cosa avremmo dovuto portare
con noi? Non riuscivamo a deciderlo
mai; o cosa indossare,
oppure in che periodo
dell'anno fare quel viaggio

Così eccoci qui in sottili
impermeabili e stivali di gomma

Sul ghiaccio scricchiolante, il vento che s'alza

Nelle nostre tasche nient'altro

Che un mozzicone di matita, due arance
Quattro biglietti del tram di Toronto

ed un elastico che ferma un mazzo
di piccole bianche schede
su cui sono stampati fatti importanti.

Margaret Atwood





sabato 2 luglio 2011

Caro Fiume ( Solo la pioggia...) GiuseppeCesaroPoeta

Prima stesura


Dear River(sottofondo una canzone melodica di Elvis Presley ma i
motivi sono anche un pò leopardiani)


Caro Fiume disegno il volto di un ragazzo
un pò malinconico
mentre una ragazza lo saluta dal balcone.
Sono frammenti di ricordi
da mettere in una cornice. i
What time?
Il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti.
Il mondo presente ci appare estraneo
ed anch'io forse
per un momento di celebrità
mi sono perduto a raccontarmi
in chi nemmeno mi conosce
o forse tutti non ricordiamo più
il nostro mondo
perdutesi in specchi di storie.
Una chitarra elettrica
fa risuonare nell'aria la nostalgia.
Who going?
Presenterò la poesia al vecchio amico
che come me vide
le rondini del borgo
volare a pelo d'acqua come oggi
prima di volare verso il mare
ma ora rimango solo con la pioggia
la sola che asciuga le lacrime
di marilù.








Pensavo che le poesie di GiuseppeCesaro venissero fuori come la lava erutta da un vulcano, che non ci fosse una vera elaborazione e preparazione ( il che non è detto sia un male), invece,dopo un duro e defatigante lavoro di ricerca sul già citato blog di GCP, ho trovato la prima , ritengo, stesura di una poesia che abbiamo già pubblicato,vedi post del 27 giugno e 30 dicembre 2010, intitolata (da noi) Solo la pioggia può bagnare..., mentre il titolo originale  è in realtà Dear River ( Caro Fiume).
  Sembrano, e forse sono, due poesie completamente diverse; la prima stesura fin troppo tradizionale e direi, quasi, adolescenziale, con temi risaputi, il ragazzo malinconico, i frammenti di ricordi, etc. Anche la versificazione non è eccezionale, anzi.
Però, in nuce, appaiono  già i versi che faranno di Solo la pioggia... un piccolo capolavoro: gran parte della poesia viene rivoluzionata; GiuseppeCesaro lascia da parte il tema adolescenziale , la prima parte della poesia è quasi totalmente abbandonata senza ripensamenti, il grande sentimento poetico di Cesaro individua istintivamente i versi che vanno salvati e messi in rilievo: l' inizio spiazza il lettore, parlandogli di una poesia che è ancora sconosciuta, ancora tutta da leggere, e ,nello stesso momento, il lettore diventa il "vecchio amico che me l'ha chiesto", ed insieme a Giuseppe non ci accorgiamo del "tempo che è volato via".  Ora siamo "sul caro fiume" , probabilmente un accenno alla canzone Dear River di cui al titolo della prima stesura, ed è inevitabile che da qui , in questo riposto ancestrale, il mondo di oggi non possa che essere estraneo...
O forse, per stare a GiuseppeCesaro, ci siamo tutti persi " per cercare quel quarto d' ora di celebrità", o siamo finiti nella selva odierna di storie e specchi, non per questo meno oscura e paurosa di quella dantesca.
Ma infine che importa, che resta di tutto questo?
Come solo Cesaro poteva dire:

e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.


y tambien...

y sólo la lluvia
puede mojar las lágrimas de Marilù







Presenterò la poesia a un vecchio amico
che me l 'ha chiesto...
il tempo è volato via
e non ce ne siamo nemmeno accorti
E il mondo di oggi-caro fiume ci appare estraneo
o forse mi sono perso
per cercare quel quarto d'ora di pubblicità
o tutti siamo finiti in una selva
con specchi storie
e solo la pioggia
può bagnare le lacrime di Marilù.

venerdì 1 luglio 2011