domenica 23 maggio 2010

TRADURRE E TRADIRE

Tradurre è sempre tradire? Questione vecchia e irrisolta da quando sulla torre di Babele iniziarono a non capirsi più molto bene; e infatti la menzionata torre non fece poi molti progressi...
 D' altronde in un blog che vuole occuparsi, sia pure in modo obliquo ed informale, della poesia di Strand in particolare, e della poesia in generale, la vexata quaestio si ripropone ogni volta che scriviamo,leggiamo o ascoltiamo una poesia o qualsiasi testo in un' altra lingua.
Ma andiamo subito a degli esempi che chiariscono meglio di tante parole :

ONE ART

(Testo in lingua originale di Elizabeth Bishop)

The art of losing isn’t hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster.

Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn’t hard to master

 
   UN’ARTE

(Traduzione di Damiano Abeni)


Dell’arte di perdere si è facili maestri;
ogni cosa pare così colma dell’intento
d’andar persa, che perderla non è un disastro.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta l’estro
delle chiavi perse, dell’ora senza sentimento.
Dell’arte di perdere si è facili maestri.



UN’ARTE

(Traduzione di Marilena Renda)


L’arte di perdere non è una disciplina dura
tante cose sembrano volersi perdere
che la loro perdita non è una sciagura.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta la tortura
delle chiavi di casa perse, delle ore spese male.
L’arte di perdere non è una disciplina dura

http://biancamadeccia.wordpress.com/2009/12/17/unarte-di-elisabeth-bishop-due-traduzioni/#comment-957

E che dire della Divina Commedia in portoghese?
 http://www.fl.ul.pt/unil/pol5/pol5_txt9.pdf

Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Che la diritta via era smarrita.


No meio do caminho da nossa vida,

Encontrei-me numa selva escura,
Porque me tinha extraviado da via do bem.

Da nossa vida a meio da jornada,
Em tenebrosa selva me encontrei,
Perdido era o caminho verdadeiro

No meio do caminho em nossa vida,
Eu me encontrei por uma selva escura
Porque a direita via era perdida

Infine e bellissimo:

La bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
Quel giorno più non vi leggemmo avante»


A boca me beijou todo anelante.

Galeotto foi o livro e quem o disse:
Nesse dia não lemos adiante».
 

Così, mentre per noi italiani la Commedia rimane una pietra immutabile
nei secoli, per i portoghesi cambia con l’ evolversi naturale della lingua;
e ad uno studente amante di Dante capiterà di studiare “n” versioni della
Divina Commedia, almeno sino a quando non si deciderà a studiare la lingua italiana.
 Per noi italiani vale ovviamente il contrario: non oso pensare in quanti modi si potrebbero
tradurre la sterminata produzione di Pessoa!

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